Abbandonare Tara

Correggere bozze


 
Jan Van Eyck, Madonna des Kanonikus Georg van der Paele (particolare) Odio correggere le bozze.Gli occhi mi si incrociano. Trovo di una noia mortale rileggere per l'ennesima volta quello che si è scritto anche perché, essendo parole che so quasi a memoria,  non le leggo più. Le vedo come immagini e, in quanto tali, le riconosco per quello che significano anche se sono scritte male o a sillabe invertite.Forse sono leggermente dislessica.O forse ho una immaginazione fervida.Di certo mi annoio facilmente.Tanto che spesso le interpolazioni e le aggiunte che faccio in bozze sono troppe: gli editori si arrabbiano.Ma non posso resistere: mi fanno uggia le cose che sento troppo vecchie. Ho una voglia inesausta (e anche un po' maligna) di cambiare, cambiare, cambiare.Il fatto, poi, che oggi ti mandano dei PDF dell'impaginato è comodo per l'editore, ma massacrante per l'autore. Mi tocca a scrivere mail lunghissime, farcite, contando colonne o numero delle righe....ci sarà pure un sistema più facile! Ma io rimpiango quelle belle bozze di una volta, che sapevano di inchiostro, in cui ci si esercitava in penne biro di colori diversi e in grafemi assurdi per i rimandi, per le cancellazioni, per gli inserimenti...una specie di geroglifici, quasi imparare una nuova lingua.Se lo stampi, un PDF è minuscolo.Torniamo a bomba: gli occhi mi si incrociano!Credo di dover aggiustare la gradazione degli occhiali. Mannaggia.