Abbandonare Tara

calendario dell'avvento il giorno dopo


 
Herbert James Gunn, Portrait of Gwen  La tentazione di chiamarlo "The Day After" è grande.Ma in realtà non c'è nessun aftermath del disastro atomico, se non in cucina.Mangiamo avanzi (meravigliosi), ci rifiutiamo di mettere addosso qualcosa che non sia il pigiama, facciamo fatica anche a raccogliere le carte dei regali allegramente sparse per casa, proviamo ad usare-giocare-indossare quello che ci è stato regalato.Non c'è ancora nessuna tristezza per la festa appena passata, perché bene o male si andrà avanti per questi prossimi 12 giorni, passando da un cugino all'altro, approfittando di qualche cinema e qualche teatro, perché no?.Questa è forse la cosa più bella di queste feste, un periodo che comincia con la più bella di tutte, il Natale, ma che poi si diluisce e si distilla, concedendo tempo e dedicando attenzione a tutti.Finiremo con la mitica Befana nel Chianti, quando sono ammesse al desco tutte le ragazze-fidanzate-quasi nuore che abbiano una anzianità di servizio maggiore di 6 mesi (al di sotto si è solo "meteore" e non "stelle fisse"). Incredibile a dirsi, ma aspirano a quella promozione sul campo come si trattasse di gradi da generale.Sono proprio cambiati i tempi: quando ero ragazza io, si strisciava lungo i muri per cercare di NON conoscere parenti e amici dei quasi-suoceri, visti come possibili fonti di scocciature o guai.Qui, invece, complici certo i due jolly di mio cognato e mio cugino che sono uno spasso vivente ed una fonte continua di battute e storie improbabili, i giovani sono attirati come le api dal miele. E le tradizioni familiari riprendono voga.(comunque, tanto per dare un seguito alla saga dei regali, sappiate che la famosa quasi-nuora dagli occhi di cerbiatta non ha certo gradito il mio regalo, NEMMENO quest'anno, visto che non mi ha nemmeno ringraziata, né ha MAI menzionato il cadeau per tutta la 2 giorni di Natale)