Abbandonare Tara

La signora "Solo io" - strane dimore 6


 
John Singer Sargent, Madame X (detail) "La bella" si è sempre qualificata per questo suo essere: non tanto la bellezza (innegabile), ma per quell'articolo determinativo: LA. Non "una", ma "LA". Vale a dire quella convinta di essere l'unica bella al mondo.Forse l'unica del palazzo, l'unica del vicinato, l'unica del quartiere.Non so: non so a che ampiezza di raggio arrivi la sua autocoscienza e presunzione. Ma traspare, in ogni atto, nel modo di rapportarsi a noi poveri mortali, da come inonda l'ascensore di profumo. Ma soprattutto da come non fa una piega: mai.Non piega la testa per salutare, non sorride, non fa trasparire alcuna reazione o sentimento.Passa altera, di sua beltade compresa.Aveva due figli, ma sembrava che neppure questo la sfiorasse. Sembravano vivere vite completamente avulse da lei: prima con i nonni, poi col padre.E infatti sono spariti prestissimo dal circondario, appena età vagamente adulta lo ha concesso loro.Lei continuava a sfilare, immota e assente, dura e rigida nella sua beltade.Poi sparì anche il marito: chissà se tanta algida bellezza poi era abbastanza calda e affettuosa, se mai creò un nido.A quel punto "LA" Bella ha inizato a diventare una caricatura di se stessa. Sempre bella, per carità, ma ogni giorno un tantino troppo: troppo neri i capelli, troppo truccata, le gonne troppo corte, il profumo in ascensore sempre un po' troppo (da raggiungere livelli inauditi, visto che già partiva da una base alta, per essere sopportabile al mio olfatto).Quante donne, belle o meno belle, ho visto scendere per questa china di ricorsa alla gioventù che se ne sta andando, soprattutto se sole, soprattutto se troppo apertamente alla ricerca di un compagno.Eppure è una donna molto bella. Peccato si senta sempre e soltanto "LA" bella.