Abbandonare Tara

i rami dell'albero


 
Victorian Christmas Tree I neo sposi, gli sposi maturi, i neo-genitori e i neo-nonni, i minuscoli nipotini (l'inizio della terza generazione);gli amanti dei cani e i fanatici dei gatti;chi soffre di colesterolo, chi era vegetariano e ormai mangia di tutto, chi è astemio e chi invece il vino (e che vino!) lo ha prodotto tutta la vita;i cittadini e i campagnoli; gli italiani che parlano tedesco, gli svizzeri che parlano italiano, l'inglese con accento irlandese, quelli che ascoltano e sorridono;chi cammina, chi corre, chi preferisce ora (ma ha preferite sempre) stare a guardare;la fettunta con l'aglio e la fettunta senza aglio; l'olio nuovo che pizzica e i salumi di cinta senese;il presepe e l'albero: ancora per un giorno; le candele rosse; le calze appese, per ridere e per ricordare;l'albero genealogico faticosamente ricostruito, le improbabili parentele illustri, la storia fatta di aneddoti, la saga familiare, le frasi fatte, certe parole quasi inventate che solo noi capiamo;i ragazzi che erano bambini e sono adesso giovani uomini e giovani donne; quelli che si aggiungono e vengono fagocitati, avviluppati, inglobati con amore, il tanto amore di una famiglia allargata allargatissima.Domani si chiude alla grande: con il pranzo della Befana dei cugini, la nostra tradizione che rende più bello ricominciare l'anno nuovo, quelle vero. Il pranzo che raccoglie tutti, cui nessuno vorrebbe mai mancare. Per cui si cercano le offerte speciali dei biglietti del treno e dei biglietti aerei. A cui si pensa dall'inizio delle vacanze, dall'inizio di dicembre, quasi da un anno all'altro. Si arriva come in corteo, come nel corteo dei Magi, portando vassoi e ciotole e bottiglie. Godendo i profumi e i sapori di una voglia di tradizione.Come rispose mio figlio lo scorso anno alla zia che si scusava: "Non ti aspettare niente di nuovo: saranno le solite cose". È lui: "Veniamo proprio per quello, guai se ci fosse qualcosa di diverso!".