Abbandonare Tara

San'Anna (o del non capire)


 
Albrecht Dürer, Sant'Anna Era solo ieri, la tua festa, ma la tua figura si erge alta e dominante nella mia mente ancora oggi.Una santa difficile, così ti ho sempre percepita.Una santa relegata a fare la nonna, o, meglio che potesse andare, la madre vecchia, fuori tempo e fuori misura.Una donna sterile per lunghi anni: con tutta la durezza che deve esserti servita per non farti piegare dal disprezzo di chi ti circondava e ti giudicava per non aver "saputo" essere madre.Una moglie rifiutata, poi, che forse ha capito che l'unico amore di cui era fatta oggetto era quello come premio per essere quello che ci si aspettava fosse, quello che ci si aspettava facesse: e non per se stessa.Una madre, poi, che ha presto rinunciato alla faglia, mai veramente "sua". Una figlia nata per uno scopo, con un progetto in mente, non ben comprensibile.la madre dell'impossibile, la madre del miracolo.L'antico Testamento è pieno di queste madri che sfidano le leggi della natura, il tempo, la sterilità: Sara, Rachele, Anna madre di Samuele, Elisabetta, Anna di Maria.Che uno dei possibili significati sia la difficoltà a comprendere il figlio avuto tardi? Figli che vengono tutti, in maniere diverse, abbandonati al Signore e ai suoi misteriosi piani?Isacco sul monte Moriah, Giuseppe in Egitto, Giovanni Battista nel deserto, Samuele e Maria nel tempio?Figli che seguono strade incomprensibili per queste vecchie madri?