Abbandonare Tara

Alluvione, 40 anni dopo


E ci stiamo avvicinando al 4 novembre.Una volta era una festa nazionale (qualcosa di qualche guerra, roba patriottica che andava di moda ai tempi della prima repubblica dei tiggì in bianco e nero, Fanfani Rumor Andreotti che tagliavano nastri, quando avevo le trecce e il grembiule di scuola col fiocco, appunto).Ma per Firenze il 4 novembre significa, tristemente, un'altra cosa.Alluvione.
Da quel 1966 il 4 novembre è una minaccia concreta, tangibile, sinistra.Quella che ti fa sempre affacciare alla spalletta dei ponti quando la pioggia è un po' più continua e insistente, quella che riversa la gente sui lungarni a misurare a occhio l'altezza delle acque del fiume.Ancora oggi, quarant'anni dopo.E infatti oggi piove: una pioggia insistente, un autunno deciso, come sempre a Firenze è l'autunno.Piove e dappertutto, nei negozi, alle fermate dell'autobus, ovunque senti dire: "Ci si prepara al 4 novembre". Un sorrisetto sarcastico, una scrollata di spalle, il vecchio umoraccio fiorentino che prende in giro tutti, se stesso per primo. Che esorcizza paure, minacce, premonizioni, anniversari, guerre, tragedie, così, scherzandoci sopra. Anche con un po' di cattiveria. Ma essere cattivi così, a parole, qui è una prova di intelligenza. E infatti oggi piove. Piove da due giorni. Scruti il cielo. Se fosse ancora vivo il mio babbo avrebbe detto: "Faccio un salto a vedere l'Arno". E nessuno ci avrebbe trovato niente di strano.Quel giorno di tanti anni fa che nessuno mai dimenticherà. Che ti si è piantato dentro come una coltellata. Ferita mai sanata.Faceva freddo, in città mancarono luce e acqua per giorni. Una prova dell'apocalisse ventura. Un day after non atomico, ma con una paura molto più atavica. L'acqua. L'inondazione.
E capisci perché l'umanità ha sempre temuto il diluvio. Noè. Deucalione e Pirra. Gilgamesh.Capisci perché il simbolo di pace tra l'uomo e Dio, tra l'uomo e la natura, sia quella colomba col ramoscello d'ulivo trovato sulle prime terre emerse dopo un'alluvione smisurata, un diluvio universale.E intanto continua a piovere.