Abbandonare Tara

Il gusto, la mattina


Tutti pensiamo a caffé, a merendine dolci, a marmellata e zucchero.Ma la prima sensazione del mattino è un amaro in bocca lasciato dal sonno interrotto.
Di quello che ti domandi come può essere che i vari Tom Cruise, Brad Pitt, Kevin Costner e le loro rispettive bellone non abbiano mai. Ché altrimenti -ti domandi di nuovo- come farebbero a darsi tutti quei baci appassionati senza prima correre in bagno a lavarsi i denti, per annullare nella menta, nell'eucaliptolo e nel white-sensitive-brilliant-granuli la pastoia della bocca.Il risveglio del gusto, insomma, non è poi un granché.Sarà per questo che anche un caffé amarissimo è benvenuto; sarà per questo che la colazione è stato sempre il mio pasto preferito, il più apprezzato, il più desiderato. Ha la facilità di tutti gli inizi, la serenità di una giornata senza ancora ricordi alimentari, nessuna pesantezza, nessun desiderio indotto, nessuna ansia da calmare. E' un pasto vergine.E anche un pasto propiziatorio.Sull'altare domestico della tavola di cucina, con quei (per una volta) silenziosi astanti ancora assonnati dei figli; oppure sull'ara pagana del bancone del bar, si consuma un rito.Che la giornata sia lieve come la sfoglia gonfia e spumosa della brioche appena sfornata.Che le difficoltà si sciolgano come il burro spalmato sul pane caldo.Che le sorprese siano colorate di arancio rosso e blu come le marmellate nei vasetti.Tanta dolcezza a tutti, nera come la cioccolata o bianca come il latte, secondo i gusti.Zucchero, panna, caffé a tutti.Ite, dies incepta est!
Per gli altri post sui sensi, al mattino:- olfatto- udito