Abbandonare Tara

Vocabolario fiorentino (2)


Il bischeroGli è tutto da rifare (Gino Bartali)Il bischero è quel che un fiorentino non vorrà mai essere, in nessun caso.A Firenze esser bischero è colpa grave "non c'è acqua che la lavi", perché dei bischeri non ci si può fidareeper i bischeri non c'è paradiso
Un signore, vedendo un bambino che s'affannava a tirare un pesante carretto sul Ponte alla Carraia, corse a dargli una mano. Sentito che era uno sforzo immane anche per un adulto:"Oh nini, ma i' tu' babbo icché t'ha detto quando t'ha mandato in giro con codesto carretto, un lo sentia che gli è peso accidentato?""Lo sentia, lo sentia... però m'ha detto: ragazzo, 'sto carretto gli è dimorto pesante, ma te vai lo stesso, tanto un bischero che ti dia una mano tu lo trovi di certo"Se è necessario trattare col bischero, ci si viene anche a contatto, ma non ci si discute, MAILa ragione l'è dei bischeriIl fiorentino ama la rissa (verbale), il dissenso aperto, la battuta pronta e diffida di chi gli dà facilmente ragione, perché ci tiene ad averla, ma quando si sente dire "L'ha ragione, l'ha ragione..." sospetta che lo si prenda in giro (per bischero) e che uno gli dia ragione per poter continuare a fare quello che gli pare.Siamo gentaccia, ma bischeri noForseIn passato era ben vivo il gusto per le allusioni, la battuta con o senza doppio senso da cogliere al volo o dimenticare per sempre.  Perché una battuta spiegata è un disastro.Tutti abbiamo avuto un vecchio zio che, costretto ad ascoltare un bischero, si allontanava poi dicendo tra sé :- " Va' a sappi tu "vai a sapere che cosa c'è in quella testa...Nel veder qualcuno appoggiare il fazzoletto sul tavolo di cucina:- "Nini, vai a pigliare il pettine nella cassetta dei cucchiai"Se qualcuno tossiva sguaiatamente:- "Pe' Careggi si scende" (Careggi è l'ospedale più importante di Firenze)Davanti a una coppia in cui lei si desse arie da sciantosa e lui facesse il marito rassegnato:- "Ecco il Cieco e la Bellona"Di uno poco pulito:- "Quello mi pare più su' diciotto che su' diciannove"- Ma se ha cinquant'anni almeno!- " a me... mi pare più sudiciotto"Però, a volte, tutto questo gusto per la battuta, tutta questa pungente ironia era (è) solo un modo di arginare il sentimento altrimenti troppo forte e tenero e coinvolgente. Siamo dei passionali trattenuti. Il sentimento strabocca come l'Arno nell'alluvione, basta leggere i nostri stornelli amorosi... e così ci si ripara. E ci si presenta scanzonati, persino un po' cinici, impermeabili alle tenerezze. Anche quando si vuol fare un complimento a un bambino."ormai è un giovanotto, quasi un giovannove..."Soprattutto non si può restare senza risposta.Si narra che il Fagioli, recandosi a corte, mentre saliva le scale per andare a riverire il Granduca, incontrò due signore chiacchierate che scendevano la scalinata. Una di esse notò che il Fagioli, levandosi il cappello, mostrava i capelli bianchi: "C'è neve al monte, caro Fagioli" "Difatti - rispose il poeta - le vacche scendono al piano"