Abbandonare Tara

Parole perse


Poi malgrè tout è fine febbraio o marzo:la primavera non c’è ancora,c’è, trepidante quella numinosa nebula,quel fuoco bianco nell’aria,quelle velature seta e argento,tutto ciò che desidera il sensoci siain questa piega dell’anno, tutto,la prima barca, il primo verde dei salici,la prima ruota d’acquaalla virata dell’Arno.C’è tutto, tutto.Tutto incredibilmente.(Mario Luzi)Moriva tre anni fa Mario Luzi, il poeta, l'ultimo grande poeta del nostro Novecento. Un personaggio che sembrava sceso dalle pareti dei grandi affreschi fiorentini del Rinascimento, volto antico, parole evocative, immagini disturbate e disturbanti, ricerca di pace.
Si discuteva di intitolargli una strada. Direi che la cosa non era nemmeno da discutere.Ma ecco dove l'ho trovata:
Attraversa un campo della più lontana periferia, tra l'aeroporto, i capannoni, il canile e i centri commerciali.
La città è laggiù in fondo, lontana. Si arriva a vedere solo l'incombente mole del Palazzone di Giustizia in costruzione.Non ci sono commenti, né parole per il nostro squallido tempo.§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§aggiunta del 3 marzo:Aggiungo qui la notizia segnalatami da bobregular (di Blogregular) tra i commenti:    La certamente inadeguata "Via Luzi" va integrata con la ben più consona intitolazione al Maestro del grande Vialone - Parco della Villa di Castello. La villa è la sede dell'Accademia della Crusca.