Abbandonare Tara

Primavera, ancora


 
John Singer Sargent, Miss Eliza Wedgewood  Capita che la primavera arrivi quasi d'improvviso, in mezzo a giornate piovose, in mezzo a ore e settimane (e mesi, forse) in cui a stento alzi gli occhi dal lavoro, a stento percepisci che qualcosa intorno sta cambiando. Solo la luce più lunga della sera, solo le mattine sempre più precoci, solo il calendario sempre meno correlato con la vita reale (E' già fine aprile, oh mamma mia! ma se era gennaio appena ieri!)Ti trovi un pomeriggio a guidare immersa nei tuoi pensieri, nei soliti ritardi cronici, nella fretta e nella noia. E uscendo da una galleria ti acceca un verde nuovo. La vallata si apre davanti, sotto un pallido sole, nuovo anch'esso. E ti accorgi che ci sei, che sei piombata, così, d'un tratto, in quei magici giorni nuovi, in cui tutto è germoglio, inizio, tenero e nuovo. La benedizione di essertene accorta ti inonda di commozione. E' come una vita nuova, un bambino che gorgoglia ridendo. E' come la forza del desiderio, non voluto e non cercato, che ti preme la gola da dentro e ti accende il volto. E' come una canzone che conosci ma non sai riconoscere, sentita da lontano, che richiama ricordi, ma non sai quali - eppure ti rimane in cuore un desiderio quasi doloroso di saperli chiamare per nome.E' quel senso di attesa che dà felicità, solo per esserci, dentro di te, come quando da bambina speravi, davvero speravi, che il moscone che ronzava in casa portasse un ospite, e lo aspettavi, e spiavi i passi per le scale e stavi di vedetta alla finestra.Non l'hai cercata, non l'aspettavi, lei aveva mancato l'appuntamento col calendario, eppure è qui, come se questo fosse normale, come se fosse sempre stato così dall'inizio del mondo. E ti accorgi che non c'è niente di più normale, e ti accorgi che i tuoi ritmi biologici, il tuo umore, la tua fame e la tua digestione, il tuo sonno e il tuo risveglio, la tua ansia e le tue paure, tutto quello che è in te senza essere pensato e dominato, tutto sapeva meglio di te che lei c'era. Ti accorgi per un attimo che tutto il tuo affannarsi, tutto quello che sta al di fuori dei ritmi immutabili della vita e della morte, non ha molto senso. Che sole, mare, venti e nubi, stagioni e vita, fluiscono senza che tu lo voglia, senza che tu, alla fin fine, possa fare molto in positivo o in negativo.Normalmente questa consapevolezza ti darebbe fastidio.Ma oggi no: oggi tutto è verde, e sole, e grano tenero e germogli.La magia della vita che ricomincia, si chiami Persefone, primavera, natura o creato, ti ha catturata e stregata. Ancora una volta.