Abbandonare Tara

Il deserto dei tartari (ovvero La Montagnola d'estate)


La giornata cominciò sotto i migliori auspici: se volevamo far bella figura con Atapo, la nuova amica, ci siamo proprio riuscite. Ody dimenticò di timbrare il biglietto di andata (in compenso timbrò il ritorno comunque, anche se non ce n'era bisogno, si fece fare un attestato di frequenza da tutti i venditori abituali e un certificato di cittadinanza onoraria dal ristoratore cinese).All'arrivo alla stazione, ingannammo l'attesa di Casalinga concentrandoci su una bionda svaporata che attraversando la strada, area e danzante, rischiava di essere investita, nell'ordine, da un autobus di linea, un taxi, un motorino e una carrozza a cavalli. Era Casalinga in  persona, chi altri?Dopo aver cercato di riprendere contegno, ci tuffammo nella immane battaglia, alla ricerca dell'affare della nostra vita, destreggiandoci tra misure impossibili, colori da abbinare, scarpe scompagnate. Il caldo appena appena arrivato si rivelò subito il nostro peggior nemico. I lustrini degli abiti d'opera (che notoriamente vengono rivenduti in Montagnola dai maggiori teatri lirici d'Europa) abbagliavano e creavano effetti da miraggio sahariano.
Casalinga, segretamente ancora alla ricerca del mitico maglione nero non trovato d'inverno (ma si sa, quando una donna ha ferrei principi !), ufficialmente puntava ad un abito elegante per delle nozze e nel frattempo nutriva l'affamato carrellino di calzini, scarpe, sandali, camice hawaiane, vestitini fiorati che la subdola Ody le proponeva, al mitico motto di famiglia: "Valgono questa cifra solo i bottoni".Ora, va bene che oggi i bottoni sono un oggetto d'arte, ma nel frattempo noi potremmo aprire un negozio d'antiquariato!
Atapo si rivelò subito una degna combattente: forte della sua conoscenza del territorio e della lingua, avanzava scoprendo nuove possibilità per le nostre incursioni, carpendo informazioni segrete che i venditori si sussurravano in lingue sconosciute. Ma nonostante la sua segnalazione che ci indicò la via delle acque (una Bologna segreta),
il caldo mieteva vittime:
La fuga dall'Opima era l'unica via di salvezza. Niente come "casa", specie se qui c'erano SOLO 39° e una bella brezza africana.