Abbandonare Tara

This world was never meant ....


.....for one as beautiful as you.(il titolo del post è un verso della canzone Starry Starry Night di Don Mc Lean, dedicata a Van Gogh)
Notte stellata, di Vincent Van Gogh "... Guardare le stelle mi fa sempre sognare, così come lo fanno i puntini neri che rappresentano le città e villaggi su una cartina. Perché, mi chiedo, i puntini luminosi del cielo non possono essere accessibili come quelli sulla cartina della Francia? Come prendiamo il treno per andare a Tarascona o a Rouen, così perché non prendiamo la morte per raggiungere le stelle.  ..."Tratto da una lettera al fratello Theo, del 1888 Niente meglio di questo dipinto, visionario, immaginifico, evocativo e terribile, esemplifica quanto Van Gogh fosse lontano dalle istanze dell'impressionismo. Non più la rappresentazione del vero, nel suo istante, nel cogliersi di una impressione visiva, nella dissezione e ricomposizione della luce, ma un'immagine interiore che prende il sopravvento, che quando si fa "carne" sulla tela è ormai un'altra - diversissima - cosa da quello che il pittore ha visto.Prevale la visione, l'incubo, la trasfigurazione, quello che esce dalla mente, non dai sensi.Per cui, meglio di altri brani degli intensissimi colloqui epistolari tra Vincent e Theo, meglio di racconti di finestre aperte su Saint-Rémy di notte, meglio del cercare di rintracciare il luogo esatto rappresentato o la congiuntura astrale, meglio è cercare di fare, con il folle pittore olandese, anche noi, il vecchio gioco dell'unire con una linea i puntini. I punti delle stelle per cercare la via del cielo.Attraverso la morte, l'enorme, fiammeggiante eppur nero, cipresso.Quest'anno non ho avuto stelle cadenti. Quest'anno il tuo viaggio è arrivato proprio alla vigllia di San Lorenzo. Percorro questo cielo ancora estivo col dito, seguo le stelle del Carro, arrivo lì, alla stella polare. Minuscola, terribilmente fissa, inconfondibile. Percorro col dito la strada dei ricordi, seguo foto sparse sul tavolo, ingiallite già, anni e vita eppure già racconti. Rimani fissa e immota, sorridi dalla chimica e dall'ottica miracolosa, sei tu e non sei tu. Nella notte che torna immancabilmente a sopravanzare il giorno, nella risonanza interiore, anche in un'immagine trovata oggi per caso in un libro, un dipinto conosciuto e straconosciuto, la memoria (e il cuore) fanno strani scherzi. Non sei mai stata a Saint-Rémy, ma questa notte, di oggi e di 120 anni fa, e la stella polare, sei tu.