Abbandonare Tara

4 novembre 1966


Foto di David Lees«Prega», dice, «per la città sommersa»venendomi incontro dal passatoo dal futuro un’anima nascostadietro un lume di pila che mi cercanel liquame della strada deserta.«Taci» imploro, dubbioso sia la miadi ritorno al suo corpo perduto nel fango.
«Tu che hai visto fino al tramontola morte di una città, i suoi ultimifuriosi annaspamenti d’annegata,ascoltane il silenzio ora. E risvegliati»continua quell’anima randagiache non sono ben certo sia un’altra dalla mia alla cerca di me nella palude sinistra.«Risvegliati, non è questo silenzioil silenzio mentale di una profonda metaforacome tu pensi la storia. Ma brutacessazione del suono. Morte. Morte e basta.»«Non c’è morte che non sia anche nascita.Soltanto per questo pregherò»le dico sciaguattando ferito nella melmamentre il suo lume lampeggia e si eclissa in un vicolo.E la continuità manda un riflessoduro, ambiguo, visibile alla talpa e alla lince.(Mario Luzi,  da Nel corpo oscuro della metamorfosi)
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