Abbandonare Tara

Giorno della Memoria


Sono 2711 le stele di cemento installate nei pressi di Postdamer Platz, a Berlino: il Memoriale alle vittime dell'Olocausto  ideato da Peter Eisenman come luogo di riflessione sullo sterminio di 6 milioni di ebrei durante il nazismo.Vicino al luogo in cui si trovava il centro politico del Terzo Reich,su una superficie di quasi 20mila metri quadri è stato creato un "mare grigio" di cemento grigio, così il terreno ondulato su cui sorge fa percepire, dall'alto, la fuga dei moniliti.Non c'è un ingresso prestabilito, c'è un punto di partenza o di arrivo.Le centinaia di parallelepipedi allineati sono disposti ad una distanza di 95 centimetri l'uno dall'altro, in modo da far passare una persona alla volta nei corridoi che si creano.La loro altezza varia dai 20 cm ai 4 m per simboleggiare uomini e donne e bambini, ma anche per increspare leggermente il mare grigio e adattarsi, al tempo stesso, al terreno.Un'opera destabilizzante, che vuole trasmettere una sensazione di isolamento e alienazione, quelli dei campi di sterminio.Un monumento che non ha nulla di nazionale, ma al contrario, che vuol far riflettere sul crimine compiuto proprio dallo stato.Tutto, in questo campo di cemento è ordinato e geometricamente predisposto, proprio come nel crimine perfettamente organizzato da Hitler, asettico, freddo, senza vita. Guardiani che girano assicurano che il visitatore mantenga rispetto e silenzio, come in un cimitero. Ma anche memorie pietose, fiori o sassi che fermano i bigliettini, vengono rimossi per non lasciare altro che il peso del dramma che qui si deve ricordare.