Abbandonare Tara

L'omino della pioggia


 
Jean-Michel Folon, La pluie, Foto di Carlo Buliani Jean-Michel Folon, l'artista belga recentemente scomparso, regalò a Firenze questa statua alcuni anni fa. La "Pluie - La Pioggia" rappresenta un uomo che si ripara con un ombrello fatto di acqua e accoglie tutti coloro che arrivano a Firenze dall'uscita Sud dell'autostrada.Nelle intenzioni dell'autore doveva essere un bel biglietto da visita per la città: in realta, collocata così com'è in una aiuola diventata rotatoria per il traffico intenso, quasi sparisce nonostante i suoi tre metri di altezza, l'acqua dell'ombrello c'è e non c'è, secondo gli umori dell'assessorato al verde pubblico e anche gli effetti di luce spesso sono annientato da luci ben più sfacciate e imponenti, di traffico e insegne.Eppure la magia discreta e sognante di Folon ha conquistato anche lo scettismo dei fiorentini. Quando la "pioggia" dell'ombrello non c'è, entrando in città ci sentiamo delusi, traditi, come se la vecchia zia che simboleggia la famiglia si fosse dimenticata di aspettarti alla finestra: un assurdo.Ma in questi giorni piove un po' troppo. Non vorrei che l'OMINO DELLA PIOGGIA (come è stato subito ribattezzato) si fosse un po' montato la testa e esercitasse troppa influenza su colui che distribuisce sole e intemperie sulla città.Preferirei quasi che prendesse il sopravvento il suo ancor più discreto fratello, l'OMINO DEI PICCIONI, allora, defilato lungo le mura della Fortezza da Basso, destinato ad abbeverare simboliche colombe della pace, solitario incontro per chi porta i cani a fare lunghe passeggiate cittadine o per turisti smarriti. 
Jean-Michel Folon, L'uomo della pace. Foto di annavaleria su Flickr