Abbandonare Tara

Brutti sporchi e cattivi


 
 Hyeronymus Bosch, Andata al Calvario Nemmeno un genio della satira, del grottesco e dell'assurdo come Scola avrebbe potuto mettere in scena questi personaggi, i "brutti sporchi e cattivi" della campagna toscana, i COMPAGNI DI MERENDE, l'ultimo dei quali, il postino Mario Vanni, è morto oggi. Eppure dietro a questi personaggi assurdi, squallidi, risibili se non fosse stato per la scia di soprusi e aberrazioni che si portavano dietro, dietro di loro, appunto, è stato nascosto e affossato uno dei peggiori incubi dei nostri tempi, la catena di delitti del cosiddetto Mostro di Firenze.Un incubo che ha preso con sé le vita di molte coppie giovani, sette o otto, secondo le diverse ipotesi di ricostruzione dei fatti, uccise mentre erano appartate in auto, tra gli anni '70 e gli anni '80, nelle campagne vicino a Firenze. Poi, forse per le pressioni dell'opinione pubblica, per la campagna stampa, per la voglia di trovare un colpevole a tutti o costi, le indagini sfociarono nella condanna di tre impossibili e assurdi colpevoli, i tre compagni di merende.Ma nessuno a Firenze è mai stato convinto della loro colpevolezza. I delitti sembravano troppo collegati a rituali esoterici e a un piano simbolico per poterli spiegare con personaggi di bassissima levatura, immersi in un mondo primordiale e spinti da pulsioni animalesche.Intorno ai processi, poi, la rete di morti violente e inspiegabili, personaggi misteriosi, messaggi incrociati, presunte rivelazioni, è continuata, alimentando giornalismo d'effetto, instant-books e paure e sospetti.Firenze (ma anche la procura) continuano a cercare un vero colpevole, se mai ve ne fu uno solo. Si cerca il misterioso mandante, la setta, il gruppo di insospettabili.Anche la pagina di Wikipedia sul Mostro di Firenze dà conto dell'accanirsi di pareri ed è segnalata come "non neutrale". Senza ormai nessuna speranza di sapere chi (probabilmente un plurale "chi") fu veramente il mostro. Ma non per la morte di Vanni, la cui mente labile era andata ancor più annacquandosi negli ultimi anni, non per la scomparsa di Lotti e Pacciani. Non solo.Gli anni passati sono ormai molti, se mostro vi fu, diventa sempre più probabile che sia morto, che si sia allontanato definitivamente da Firenze e dall'Italia, che anche in presenza di un'ipotesi sostenibile vengano adesso a mancare prove, testimoni, riscontri giudiziari.I tempi sono cambiati, forse i ragazzi di oggi non hanno più bisogno di appartarsi in auto di notte. Ma quell'angoscia sottile resta, per le nostre generazioni: adesso, ancora e da allora, le belle notti fiorentine non sono più state così chiare, percorse dall'inquietudine senza nome che non ha mai trovato pace nella spiegazione di quegli assurdi compagni di merende