Abbandonare Tara

Costano


 Verrebbe voglia di dire che l'arte non ha prezzo.Ma non è così. Lo aveva all'origine, commissionata e pagata da principi, ricchi  mercanti, gruppi di cittadini devoti, caste politiche orgogliose. E ben ne erano consapevoli loro, gli artisti, per i quali, ovviamente, la produzione era anche mezzo di semplice sostentamento, benessere, status sociale, costruzione di un patrimonio da incrementare poi in vario modo. Da Giotto che prestava a usura, a Michelangelo che trattava a tu per tu con i Papi e poi lucrava sui suoi disegni e cartoni preparatori, smembrandoli per il mercato, pagando con questi gli stipendi dei suoi domestici. Ma straordinario è il valore commerciale che certe opere hanno raggiunto negli ultimi decenni sul mercato.Un valore fittizio, che non corrisponde naturalmente ad alcuna scala di valore intrinseco, legato a fluttuazioni di gusto, disponibilitù di mercato, passioni parossistiche, abilità delle case d'aste nel creare ed alimentare aspettative e attese.Alcuni esempi: Gustav Klimt, Adele Bloch
 Venduto a New York, da Christie's, per la 'modica' cifra di 135 milioni di dollari, nel giugno 2006.  Pablo Picasso, Garçon à la Pipe 
Venduto da Sotheby's, a New York, per 104.1 milioni di dollari, nel 2004. E ancora lui, Picasso, Dora Maar au Chat
Acquistato ad un'asta da Sotheby's, New York, per 95 milioni di dollari da un collezionista anonimo, nel 2006.  E poi Van Gogh, dopo Picasso il più grande catalizzatore del mercato contemporaneo. Il suo Portrait of Dr. Gachet
fu acquistato da Christie's, a New York, per la "modesta" cifra di 82.5 milioni di dollari dall'uomo d'affari giapponese Ryoei Shaito, nel 1990. Questi in seguito annunciò di aver lasciato come disposizione testamentaria che la tela venisse bruciata insieme a lui, alla sua morte.Il miliardario morì nel 1996 e da allora del quadro non si è saputo più niente, anche se alcune fonti vogliono che all'epoca avesse già cambiato proprietrio.  In confronto la cifra di quasi 35 milioni sterline, pagata dal governo inglese per acquistare il piccolo, splendido Raffaello dei Duchi di Northumberland, la Madonna dei gerani, oggi alla National Gallery di Londra, sembra quasi ridicola.