Abbandonare Tara

Occhi


 
Henry Roderick Newman, Anemoni   "Perché a nessuno sono toccati gli occhi verdi del babbo?". Hai chiesto, di punto in bianco, una sera d'estate, a tavola.Sarò prevenuta, ma mi è parso di cogliere una nota di rimprovero nella voce. Questa donna, l'unica donna di casa, io, non è stata in grado di trasmettere il gene (recessivo, oltretutto, mi pare).Mi sono ricordata di come spiavo, nei mesi, il lento tasformarsi di quel colore indeciso degli occhi dei neonati, in voi. Quell'azzurro grigio (cielo di Londra, lo chiamavo io) che non sai cosa diverrà.UNO ha virato presto verso un nero deciso, sicuro come il suo stesso carattere. Occhi intelligenti, che brillano nelle discussioni, profondi e pungenti, non ci si può nascondere.DUE ha sempre avuto occhi grandissimi, laghi, ma acqua d'Irlanda, come Dublino che vuol dire "acque nere": marroni, dolci di cioccolata.TRE è stato quello cha ha mantenuto più a lungo il colore indeciso del neonato. Speravo, speravamo: e poi gli sono venuti questi chiarissimi occhi nocciola, quasi gialli. Insoliti com'è insolito lui, uguali al quasi biondo di una famiglia di biondi remoti ed impossibili, come la nostra.E QUATTRO, Quattro della domanda e del rimprovero, Quattro ha avuto in sorte quello che più si avvicina al verde di suo padre, un castano trasparente con screziature dorate. Bellissimo e lucente. Se solo imparasse ad apprezzarlo.