Abbandonare Tara

Già nel 1964.....


"La descrizione sarebbe potuta cominciare coll'immenso disordine interiore che provava, o addirittura col fatto che stava tremando. E perché? Perché lasciava che il mondo intero premesse su di lui. Per esempio? Be', per esempio, che cosa significa essere un uomo. In una città. In un secolo. In transizione? In una massa. Trasformato dalla scienza. Sotto il potere organizzato. Soggetto a tremendi controlli. In una condizione determinata dalla meccanizzazione. Dopo il recente fallimento di radicali speranze. In una società che non aveva nulla della comunità e che svalutava la persona. Per la moltiplicata potenza delle cifre che rendevano il "sé" trascurabile. Che spendeva miliardi in armamenti contro nemici stranieri ma che non era disposta a pagare niente per un po' d'ordine in casa propria. Che permetteva crudeltà e barbarie fin nelle proprie grandi città. Allo stesso tempo, la pressione esercitata da milioni di esseri umani che hanno scoperto cosa possano sforzi e pensieri concertati insieme … Gli negheresti, tu, il diritto di esistere? Gli chiederesti di faticare e morire di fame mentre tu ti godi deliziosi Valori Vecchio Stampo?".(Saul Bellow, Herzog, 1964)