Abbandonare Tara

Babbo


Sono passati sei anni. Mi manchi. Tantissimo.Non mi sono più sentita così amata e sicura e apprezzata, come quando c'eri tu.Tu che negli ultimi tempi mi tormentavi, eri ancora più esigente e ombroso. E dolce.Tu che mi guardavi e ti illuminavi. Tu che mi vedevi bella. Tu che non ho certo saputo ricambiare per quanto mi davi e mi prendevi.Tu che mi hai insegnato che amore è ammirazione, aspettativa, sacrificio, impazienza, fascinazione intellettuale, gioco, ironia, tradizione, libertà, calore.Tu che non avevi paura di essere quasi femminile nella tua tenerezza. Bello, alto, con quelle mani grandi che mi portavano, bambina, a scoprire le conchiglie sulla spiaggia d'inverno.Tu che rimani tra noi. I ricordi, gli scherzi, i nomignoli; l'affetto scontroso dei miei maschi; l'insofferenza per le regole e l'abitudine mia e di TRE; il bel volto maschio di DUE, i suoi capelli mossi; la tenacia di UNO; l'ombrosità di QUATTRO._________________________________________Padre, se anche tu non fossi il mioPadre, se anche fossi a me un estraneo,per te stesso egualmente t'amerei.Chè mi ricordo d'un mattin d'invernoChe la prima viola sull'oppostoMuro scopristi dalla tua finestraE ce ne desti la novella allegro.Poi la scala di legno tolta in spallaDi casa uscisti e l'appoggiasti al muro.Noi piccoli stavamo alla finestra.E di quell'altra volta mi ricordoChe la sorella mia piccola ancoraPer la casa inseguivi minacciando( la caparbia aveva fatto non so che ).Ma raggiuntala che strillava forteDalla paura ti mancava il cuore:che avevi visto te inseguir la tuapiccola figlia, e tutta spaventatatu vacillante l'attiravi al petto,e con carezze dentro le tue braccial'avviluppavi come per difenderlada quel cattivo ch'era il tu di prima.Padre, se anche tu non fossi il mioPadre, se anche fossi a me un estraneo,fra tutti quanti gli uomini già tantopel tuo cuore fanciullo t'amerei. (Camillo Sbarbaro)