Angulus ridet

Fra sole e luna


"Pregherò un po’ per te..." Credo mi perdonerai, Elisa, se rispondo al tuo messaggio con una lettera aperta.Nel leggerlo ho provato un sentimento contrastante...che poi, ho sempre pensato ai contrasti come al mio più grande difetto e al mio più grande pregio.Sì, ho pensato.."Ma che c... prega per me, io che non so credere".Da piccola, quando mi dicevano che la chiesa era la casa del signore, pensavo..."Che strana casa!! Non c’è la cucina, il salotto, la camera, nessun gioco" e quando mi dicevano che dio era ovunque, anche dentro di me, io dicevo..."Strano, io vedo fiori, erba, mare, montagne, cielo, mamma, papà, fratelli, persone, ma non dio...dentro di me c’è un cuore, se mi taglio, esce sangue, non dio".Poi, quando sono cresciuta ho cercato dio, davvero. Non l’ho trovato nell’oggettività delle cose e delle persone, non l’ho trovato dentro di me, non l’ho visto, nè sentito. Ho solo trovato controsensi. Ti assicuro ho guardato bene, ovunque...ho ascoltato più che potevo. Solo immagini che altri mi davano. Non parlo di dio ai miei bambini, sarebbe ipocrita da parte mia.Ho provato ad insegnare loro il rispetto, la comprensione, l’amore verso se stessi e gli altri, il valore dell’amicizia e del diverso.Ho detto loro, che io penso, che dopo la morte le persone tornino fiori e fili d’erba, ma che possono vivere nei nostri ricordi ed elogio ogni giorno il valore della vita.A pensarci bene, Elisa, penso che crediamo, più o meno, nelle stesse cose...solo, che le chiamiamo e le dimostriamo in modo diverso.Allora, se ancora vuoi, prega un po’ per me, io ti penserò.