GUERRIERA DEL MONDO

Tra l'oblio e il perdono.


                           Girovagando tra i miei pensiericerco di trovare il tempo che vaglia le mie bellezze...Mi rifugio nella civiltà, in una passeggiata casuale,in un vicolo devastato dal canto degli uccelli,accompagnato solo da una piccola foglia pallida. "Vertigini dal freddo, mi siedo su una panchinadimenticata da tempo,con le maniglie arrugginite... ovunque in silenzio...guardo il lago lontano e sobrio... oggi non mi sorride... Isalici alti e fangosi sembrano isolarsi io piùtranquillamente io oggi, è un piacere...Tiro fuori dalla borsa un libro di poesie scritte.. la sua malinconia è come una pioggia inarrestabile,ma fiacca... come mi sento strano, quando i lampi negli occhisi illuminano e le lacrime sembrano formarsi sul bordo del mio cuore,leggendo l'ultimo verso di una triste poesia ador la adoro per come si esprime...La calda modestia del salice accanto a me e il monotono mormoriodell'acqua mi fanno alzare gli occhi dal libro e guardare il vento dell'abbandonocadere sull'erba ancora verde e uccidere una viola del pensiero.In un angolo del marciapiede il vento porta lontano la polvere e le foglie cadutedagli alberi... provo a chiedergli di rallentare, gli recito perfino dei versi..ma il vento non ne vuole sapere di poesia ...Mi piaceva la pace e la solitudine in cui mi ero rifugiato e il ventomi faceva sognare di essere ancora più solo e che il parcofosse deserto dal mondo...e questo non mi dava assolutamente fastidio!Rinuncio alle mie preoccupazioni quotidiane...su una panchina con i manici arrugginiti vicino a un lago freddoe una foglia in cui ho nascosto di nascosto dei versi!Mi allontano dalla pace benevola e dall'isolamento curativoe mi dirigo sognante verso le mura silenziose della mia casa.Stendo il sonno in un canto di salice e mi lascio tra le pagine del tempo,tra l'oblio e il perdono.