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BAMBINO CHE NON HO
Bambino che non ho, figlio mai nato,cercherò di spiegarti tutto ciò che ti ho evitato. Il parto innanzi tutto, e il dolore di saperti espulso dall'amore. La paura di venire abbandonato, quei vagiti lunghi come i fischi dei treni nelle stazioni secondarie, e il suono delle parole indecifrabili che t'impongono la loro dizione. E i birignao intollerabili con cui ti si rivolgono le persone. La prima volta che la tua mamma uscirà la sera. Il terrore che non tornerà più. Ti ho evitato la vergogna di fartela sotto a scuola, gli altri che ridono e ti mettono alla gogna. La fatica di sollevare la prima matita come un macigno, e il ghigno dei grandi quando deformi le parole. Ti ho evitato il freddo quando piove, la paura dei tuoni dei fantasmi e delle streghe, e poi le prime beghe: quando un compagno ti dirà "Tuo padre è un ubriaco" oppure "Noi siamo molto più ricchi di voi" e ti faranno vergognare della tua famiglia e del tuo nome. Io ti ho evitato, piccolo, l'angoscia di un cognome e delle ombre che comporta e poi, diciottenne al primo amore, la sconfitta di attendere ore dietro una porta lei che non ti vuole. E l'assillo del primo impiego, l'offesa di tutte le file burocratiche, i soprusi di chi comanda e l'arroganza dei potenti. Io ti ho evitato tutte le litigate, le sgridate, il dolore di quando moriranno tuo padre e tua madre, la solitudine del deserto, quella provocata dall'invidia, dal tradimento, quella solitudine che ti farà percorrere tutte le periferie dell'anima. E poi, da vecchio, lo sgomento per aver tanto vissuto e sofferto e gridato e amato, inutilmente, in cambio di niente, inascoltato. L'elenco potrebbe continuare, ma è un'impresa inutile, come catalogare le gocce del mare. Inutile, perchè il dolore più grande, tuo padre non te lo ha evitato. Il dolore di non essere nato.
Jack Folla
FLUTTUANZA
Vagheggio nel vorticoso
spasmo della "vita"
Fluttuando come un chiozzo alla deriva
nessun futuro ci è dato di sapere
Ma...ancora...esiste chi crede
di costruirlo come crede
XXIV/XII/MMX G.M.
PENSIERI
Un uomo solo che guarda il muro è un uomo solo. Ma due uomini che guardano il muro è il principio di un'evasione
Jack Folla
AFORISMI
L'essere stati ben educati è oggigiorno un grosso svantaggio: ci taglia fuori da così tante cose!
Oscar Wilde
In genere dico sempre quello che penso veramente. Ma oggigiorno è diventato un grave errore poichè si rischia di essere fraintesi
Oscar Wilde
E' molto più prudente pensare male di tutti finchè, naturalmente, si scopre che una persona è buona, ma oggigiorno ciò richiede un'infinita serie di indagini.
Oscar Wilde
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Post n°313 pubblicato il 24 Settembre 2017 da discreto7
Alle volte le cose più semplici sono le più belle! Un pomeriggio passato a visitare un castello in collina, rientro in città per un'aperitivo, una pizza per cena, due passi in un bel parco...rientro a casa. Quello che invece conta è la compagnia, la persona con cui si sono fatte queste cose. Parto da casa con il mio solito largo anticipo, non devo andare lontanissimo, ma prima ho un paio di cose da fare, fatto sta che comunque arrivo trenta minuti prima, inganno l'attesa con un caffè, una sigaretta, tre, ed anche lei arriva in anticipo, sapendo che l'aspettavo già, cosa non poco comune in una donna. Salito in auto, non abbiamo meta chiara, mi aveva chiesto se mi piacevano i castelli e se ne avevo visitato uno della zona, ed io lancio l'idea di andare lì. Arrivati in loco parcheggiamo e troviamo davanti a noi un piccolo ostacolo, una salita infinita. Io sono totalmente fuori forma, lei a quanto pare idem, pertanto arrivati in cima ci fermiamo per rifiatare, anche perchè dietro l'angolo ce ne era una'altra! Alla fine raggiungiamo sto castello, entriamo, e talmente presi dal parlare, manco ci accorgiamo che c'è una biglietteria, pertanto veniamo richiamati a pagare ill biglietto d'ingresso. Passiamo una bella ora tra visita al castello, affacci sul panorama sotto di esso, e un'ìinfinità di baci. Dobbiamo rientrare, siamo aspettati per un'aperitivo in città con le sue MIGLIORI amiche. Diciamo così che è un pò un banco di prova, spiegarne i motivi qui non sarebbe ideale, sulla questione ero combattuto, ma avevo il sospetto che per lei era importante, e questo significava anche rafforzare il nostro rapporto. Arrivati al bar, le sue "Girls" stanno ancora arrivando, ci accomodiamo in attesa ma passano pochi minuti. Me le aveva già fatte vedere in foto, ma dal vivo tutta un'altra cosa. S. è na donnona, una capigliatura rossa abbagliante, un davanzale che sembra un attico che non puoi fare a meno di notare, anche se parzialmente coperto è dirompente, dall'aspetto un pò caciarone. M. sembra invece una donna di altri tempi. Ha delle movenze lente, un tono di voce anomalo al giorno d'oggi, una mise elegante con il particolare che la deve differenziare, la guardo mentre apre il pacchetto di sigarette, ne estrae una e se la porta alla bocca con dei gesti lenti, ed io rimango un filo stranito. Comunque dopo aver ordinato da bere inizia una conversazione piacevole tra loro, ma non mi sento escluso, in quanto già qualcosa Gem. mi aveva raccontato, e quando pensa stia perdendo il filo mi traduce per rendermi partecipe. S. secondo me è un po folle, ma vista l'età, visto il suo passato, si può anche comprendere. M. capisco che qualcosa in lei deve avere fatto un "crack", e questa sua identità che appare è un mix tra chi vorrebbe essere, e chi non si sente di essere. Ogni tanto le Girls si alzano per recarsi al buffet a corredo dell'aperitivo, ed io resto a turni solo con una o l'altra, ma tutto va ottimamente fino al momento che io mi alzo e le lascio sole per andare a prendere le sigarette per la serata che mi aspetta. Torno, le salutiamo ed andiamo a cena. Il locale è una classica pizzeria, niente di lussuoso ma neanche una bettola, Gem aveva prenotato e praticamente in sala c'eravamo solo noi, cosa voluta che mi ha fatto ricordare una scena di " C'era una volta l'America" , non l'ho detto, ma ho apprezzato questa sua attenzione in modo smisurato, un palese segnale di quanto era importante quella nostra prima pizza. Mangiamo chiacchierando di mille cose, vengono aperte porte dei reciproci passati, sia belle che brutte, ed il tempo vola. Pagato il conto, decidiamo di fare due passi, ed una volta attraversata la città entriamo in questo enorme parco, Ci prendiamo per mano e continuando a raccontarci di noi, passeggiamo per i suoi viali periferici, la zona centrale è un pò troppo buia, e diciamo così potrebbe esserci qualche balordo, pertanto poi ne usciamo per aggirarlo e raggiungere la macchina con un largo giro. Ogni tanto ci fermiamo, non serve neanche guardarsi che ci baciamo appassionatamente, poi altro pezzo di strada, chiacchiere, altri baci. Mi ha racontato abbastanza di lei, delle sue origini, della sua famiglia, e questo mi permette una maggiore comprensione di come sia, io ho fatto lo stesso fino a quando le chiedo se le va di fermarci da qualche parte a bere una cosa. I locali che troviamo per strada non ci piacciono, ed allora mi chiede se mi dispiace andare in un Mc Donald's....le piace il suo gelato. Acconsento e raggiunto il locale, mentre lei consuma suo gelato ed io una bottiglietta d'acqua, un'altra ora vola via. Mi riaccompagna dove ho la mia auto, arrivati in loco stiamo una mezzoretta a scambiarci un sacco di baci, per poi salutarci, io non voglio farle fare tardi, e mi aspetta ancora un viaggetto per tornare a casa che faccio a tutta birra, con lo stereo a manetta, e tanti messagi vocali scambiati tra noi. Ho il cuore a mille da quanto sono felice, la testa è un groviglio di pensieri tra la presentazione con le girls, il suo passato che mi ha racontato, l'indomani che mi raggiungerà, ma mi sento in pace con il mondo, cosa per me assai ostica. Dopo qualche messaggio prima della buonanotte, lei sia addormenta di colpo, me ne accorgo dalle sue mancate risposte, avevo ragione ad andarmene presto, e la saluto. Domani sarà un nuovo giorno, da vivere ancora assieme, in parte, e mi addormento al volo anche io, con il dolcissimo ricordo dei nostri baci. Da Sonnyboy a Fortuna
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INFO
LACRIME
LACRIME AMARE
SOLCANO LE GUANCE
SONO IL SALE DELLA VITA:
quelle che ti permettono di sentirti vivo
perchè ne cogli ancora il sapore.
XXIV/XII/MMX G.M.
E' molto più prudente pensare male di tutti finchè, naturalmente, si scopre che una persona è buona, ma oggigiorno ciò richiede un'infinita serie di indagini
Oscar Wilde
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
DIFESA DI UN SOGNO
Vedo un'enorme campo di battaglia, su cui giace schierato, uno sterminato esercito di scatole vuote, dotate di libero arbitrio.
Armate targhettizzate;
Divisioni di fasce di reddito;
Battaglioni di stati sociali;
Compagnie di titoli di studio;
Plotoni sessuali.
Non scorgo nessun nemico, eppure l'esercito viene bombardato, costantemente, ogni libero arbitrio viene manipolato, subliminato, mille ferite zampillano ovunque, l'inconscio non regge, qualcuno resiste più a lungo, la maggior parte muore.
I corvi si librano nel cielo, pronti a cibarsi dei caduti, depredarli delle ultime forze.
Lontano, uno sparuto schieramento, lasciato nelle retrovie, un virus pericoloso, letale, dove regna il raziocigno, dove i corvi non si avvicinano, perchè sanno che non troveranno niente.
Lì il bombardamento non arriva, o meglio lambisce il fronte, ma non colpisce, sono l'ultima difesa, l'ultimo baluardo, di una umanità in via di estinzione.
G.M. 2010
PASSI
Ho fatto una lunga camminata nel buio
la mia anima si era persa
sono dovuto scendere molto in basso
per poterla andare a recuperare
I meandri della mente
erano un labirinto nel quale mi ero perso
non trovavo l'uscita
cercavo il filo lasciato da chi prima ci era passato
Stamane ho visto l'alba
il sole in mezzo alle nubi
una luce fioca
che non ricordavo come fosse
Ho ascoltato il suo respiro
un alito tiepido mi ha accarezzato il viso
brividi mi sono corsi per il corpo
quanto tempo era passato
Stasera aspetterò il tramonto
seduto in riva al mare
ascolterò le sue onde
assaporerò i suoi profumi
Mi voglio riempire i polmoni
sentire il cuore che batte
con la consapevolezza
che domani sarà migliore di oggi
G.M.2010
PERDONO
Sto cercando il perdono
non quelllo che mi venga riconosciuto
quello che dovrei, e vorrei dare
ad un fantasma, che imperterrito
mentre scappo
mi bracca, a fasi alterne.
Ogni tanto riappare
nel silenzio notturno
nella gestualità quotidiana
nei rivoli che mi solcano le guance
Vorrei perdonare
ma so solo odiare
G.M.2010
Inviato da: cassetta2
il 14/05/2023 alle 21:58
Inviato da: cassetta2
il 28/09/2018 alle 13:46
Inviato da: EasyTouch
il 23/10/2017 alle 20:33
Inviato da: IrrequietaD
il 17/10/2017 alle 19:19
Inviato da: Dannata73
il 16/10/2017 alle 23:19