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Siamo nell'Ucraina del '700, e un contadino molto povero ha la grande preoccupazione di riuscire a mettere insieme la dote per il matrimonio dell'unica figlia. L'unico bene che possiede è un piccolo tacchino. Il contadino investe tutte le sue energie per nutrire e far crescere questo tacchino. Il tacchino cresce a dismisura. Un giorno il contadino si reca finalmente al mercato del borgo più vicino deciso a vendere il tacchino, ma non ha la più pallida idea di quanti soldi chiedere per l'animale.
Si aggira per il mercato e finalmente vede un banchetto con dei pappagallini che costano tre rubli l'uno. Sollevato prepara il proprio banchetto su cui espone orgoglioso il proprio tacchino. Il compratore non si fa attendere a lungo e dopo aver esaminato l'animale si informa del prezzo. Il contadino risponde che il valore del tacchino è di trenta rubli. Il potenziale acquirente molto indignato per l'esosità della richiesta mostra al contadino i pappagallini del banco adiacente che costano solo tre rubli. Il contadino per nulla scoraggiato replica che il suo tacchino è molto più grande e più pesante. L'uomo, deciso, ribatte che i pappagallini parlano. A questo punto, molto tranquillamente, il contadino conclude dicendo che per contro il suo tacchino pensa.