Abruzzo Blog

Via Nintendo, angolo Garibaldi» I bimbi danno l' indirizzo alle tende


Il reportage. In Piazza d' Armi si sono preferiti i nomi delle regioni, a Pianola quelli delle vecchie vie del paese«Via Nintendo, angolo Garibaldi» I bimbi danno l' indirizzo alle tendeLa toponomastica autogestita dei terremotati. Come in «Miracolo a Milano» L' AQUILA - Per giorni, dopo il terremoto, sono stati cittadini senza più indirizzo. La scossa che ha distrutto o reso inagibili migliaia di abitazioni ha portato via ai sopravvissuti molte cose, alcune tangibili e altre impalpabili: l' odore delle stanze nelle quali hanno vissuto, e anche il loro posto nel mondo. Ma nel giro di due mesi all' Aquila e in altri centri colpiti dal sisma è nata una nuova toponomastica. E adesso i sentieri di ghiaia che separano le file di tende sono delle vie, con tanto di nome scritto sui cartelli. Alla tendopoli di Piazza d' Armi hanno scelto di dividere il campo in settori, ognuno chiamato come un fiore, e in strade che hanno i nomi delle Regioni d' Italia. Così ci sono persone che oggi abitano in via Sicilia, settore Primule. Non è come stare a casa propria, però aiuta. «Tutti gli elementi che ricordano la routine quotidiana sono importanti» assicura Antonio Zuliani, responsabile dei servizi psicologici della Croce rossa in questa emergenza. E spiega che «una tendopoli è un luogo che crea confusione in chi la abita, e il fatto che almeno per la toponomastica somigli un po' a una città significa mettere la prima pietra di un ponte tra la tenda di oggi e la casa di domani». Da questo punto di vista, i ragazzi del campo di Pianola, sulle prime rampe della salita che porta ai 950 metri di Roio, sono i più avanti di tutti. «Ai sentieri della tendopoli - raccontano - è stato deciso di dare i nomi di alcune strade che ci sono in paese». Scegliendo fra i più strampalati a disposizione, come per via «inciampa la notte», o piazza «Pilortera», versione dialettale di piazza «A pie' degli orti». L' unica eccezione è corso San Rocco, che è il protettore del paese ma una via intitolata ce l' ha soltanto qui al campo sfollati. Alla tendopoli di Collemaggio, invece, hanno fatto come il piccolo Totò in «Miracolo a Milano», perché la toponomastica l' hanno decisa i bambini. I cartelli delle strade sono disegnati con i pennarelli: c' è un uomo a cavallo con la camicia rossa per via Garibaldi. E c' è anche via Nintendo (disegno di un ragazzo con consolle sottobraccio), che in effetti è la più tecnologica del campo visto che lì c' è la «tenda 6», dove un gruppo di giovani ha messo a disposizione di tutti i compagni di avventura computer con la connessione a internet. Anche al campo Globo i nomi delle vie sono ispirati alla nuova vita del post-terremoto: un largo è intitolato agli alpini e un altro ai volontari, via dei bagni conduce all' area dove sono concentrate docce e gabinetti, e poi c' è viale degli angeli, con questa scritta: «Dedicato a tutti i bambini deceduti nel terremoto». Il sisma ha lasciato tracce in ogni forma di espressione. In Abruzzo sono state stampate t-shirt con scritto «I love Aq», oppure «Tremo ma non crollo». Ci sono manifesti per strada con messaggi come «L' Aquila tornerà a volare». Gruppi di cittadini si sono organizzati in collettivi chiamati «Epicentro solidale» o «3 e 32», che ricorda l' ora della scossa. Poi c' è il linguaggio burocratico dell' emergenza, al quale si è piegata la segnaletica stradale. Da settimane, accanto alle frecce verdi che indicano le autostrade e a quelle blu con i nomi dei paesi, ce ne sono altre rosse con sigle che metterebbero in difficoltà qualunque autista. Un bivio come questo, per esempio: sinistra «Di.Coma.C.», destra «Com 1». E cioè Direzione di Comando e Controllo della protezione civile e Comando operativo misto numero 1. La sede è in una scuola materna. Così va la vita, quando la terra trema forte. Mario Porqueddu * * *Porqueddu MarioPagina 22(2 giugno 2009) - Corriere della Sera