absenzio

Alla sua età io pensavo alla gnocca


Alla sua età io nelle notti di primavera andavo in giro per Milano in pattini. Puro cazzeggio. Lavoravo, certo! E pure tanto… Ma in fin dei conti pensavo alla gnocca. Si mi indignavo leggendo i giornali, ero consapevole che il mondo faceva schifo. Ma io ero lì, pieno di prospettive, forte come un Giovane Dio e senza particolari problemi. E fondamentalmente pensavo alla gnocca. Una sera di maggio mentre stavo intortando una bella ragazza dagli occhi neri neri e la carnagione chiara chiara, alternando perle di saggezza a piccole provocazioni (stavo pensando alla gnocca, no?) apprendemmo dal televideo, acceso per vedere l’orario dei cinema, che a Capaci avevano ucciso Giovanni Falcone. Cosa che ci scioccò tutti. E la mia umanità e il mio dimostrato senso civico allora mi aiutarono non poco a concludere con la figliola di cui sopra. Insomma, all’età in cui Roberto Saviano Scriveva
Gomorra io ero un tipo saccente e stronzetto, che voleva tutto dalla vita e sapeva che l’avrebbe avuto, che andava in vacanza, che aveva una vita sociale frivola e impegnata (principalmente dedicata alla gnocca), e che poteva tranquillamente decidere il pomeriggio che fare la sera. E di tutto questo non mi sono mai sentito in colpa fino ad ora. E oggi invece mi sento una merda, un egoista, un idiota. Leggo di come vive Roberto Saviano. Uno che non può mangiare una pizza fuori, andare in discoteca, incontrare gli amici ad un aperitivo o anche fare un giro alla Feltrinelli e mi sento veramente in colpa per quegli anni vacui. Lo sapevo allora che il mondo faceva schifo, ma ora ne sento ancora di più il fetore.