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Aracne tra mito e contemporaneità- Silvia Beccaria a Lecce


ASSOCIAZIONE “Le Ali di Pandora” Presenta Aracne, tra mito e contemporaneità 10/18 MARZOEx Convento dei TeatiniC.so Vittorio Emanuele- Lecce Programma Mercoledì 10/18 marzo – ore 19,30 - MOSTRA: “Aracne tra Mito e storia” di Silvia Beccaria esponente della Fiber Art. Interventi di Ivan Serra, Ambra Biscuso Venerdì 12 marzo - ore 19,30 - INCONTRO: Parliamo della Storia della tessitura artigianale salentina. Relatori: Maria Grazia Anglano, Rossella Barletta, Alessandro Laporta, Maurizio Nocera,  Maria Cristina Rizzo – Coordina Ambra Biscuso Domenica 14 marzo ore 19,30 - PERFORMANCE: “N_essere” a cura dell’Officina della Parola con: Ambra Biscuso, Daniela Cecere, Antonella Cucurachi, Rosanna Gesualdo, Claudia Ingrosso, Nino Palumbo, Tani Palumbo, Grazia Riccardo, Monica Taveri                                    Gli abiti sono stati messi a disposizione da Siddharta Nei giorni 11, 13, 15 dalle 19,30 alle 20,00 laboratorio interattivo con il pubblico: Sul filo del RaccontoApertura mostra 17,00/22,00- ingresso libero Il mito di Aracne lega la dea Atena al ragno, in molte mitologie è legato ai miti della creazione. Il ragno tesse la tela creando il proprio mondo e attende al suo centro lo svolgersi degli eventi. Il ragno tira, dunque, le fila della creazione. Di genesi si parla nelle opere di Silvia Beccaria, esponente della “Fiber art” (nome con cui si designa dagli anni 60 la produzione artistica caratterizzata dall’impiego di fibre naturali e/o artificiali), in perfetta simbiosi tra mente e mani, dove la fibra sia essa lana, gomma, carta, metallo o plastica è lo strumento linguistico con il quale Silvia concepisce e dà luce alla sua idea traducendo ciò che la mente e il cuore le suggeriscono rendendo visibili le sue emozioni e i suoi stati d’animo. Scrive di lei Ivan Serra: Silvia Beccaria costruisce la sua personale lingua, trasformando in grafemi i materiali così selezionati, rimescolandoli fra loro con la grammatica del telaio – machina costruens rigorosa e tecnicamente ingabbiante, e dunque in grado di sprigionare creatività e fantasia filtrata ed esaltata da un meticoloso rigore operativo e da una straordinaria perizia tecnica – ed ottenendone così le opere/testi con cui crea/racconta/dispiega la sua personale visione e ridefinizione del mondo. Lingua, e dunque testi, che sono tanto severi nel metodo di costruzione quanto raffinatamente lievi e poetici nei risultati.  La fiber art, scrive Gabriella Anedi, è figlia delle avanguardie dadaiste e futuriste e dei loro materiali eterogenei ed eterodossi, è nell’ambito del Bauhaus che trova una sua prima definizione identitaria perché il recupero di tecniche e materiali, propri della tradizione artigianale, viene rimesso in gioco nella severa disciplina di una grammatica visiva costruita, nel corso di tessitura tra il 1920 e il 1933, dai grandi maestri del XX secolo: Joahnnes Itten, Paul Klee, Kandinskij e Moholoy-Nagy. Con loro, artiste come Otti Berger e Anni Albers determinarono una svolta decisiva nell’arazzeria moderna abbandonando la tradizione narrativa a favore di una composizione astratta e geometrica.Venerdì 12 marzo si entrerà nel cosmo della storia della tessitura artigianale salentina con Maria Grazia Anglana, Rossella Barletta, Alessandro Laporta, Maurizio Nocera e Maria Cristina Rizzo. Domenica 14 marzo l’Officina della Parola si esibirà nella performance “Nessere” costruendo una trama di vissuti tra visionario, reale e onirico. Nel corso della mostra sarà attivato un laboratorio interattivo con il pubblico: “Sul filo del racconto”. Convinti che la memoria storica sia un mezzo utile a condurci verso una società basata sul rispetto verso le donne sarà affissa nella sala la data: 10 marzo 1946 legge Ivanoe Bonomi a ricordo della legge che ha dato il diritto di voto alle donne. info- Mail: lealidipandora@libero.it- www.artmajeur.com/lealidipandora/ Tel: 0832 391862/3395607242