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«Stop alle bombe per fermare gli sbarchi»


Maroni: «Berlusconi avvii le trattative con la Libia. Doveva essere una guerra lampo, invece l’unica conseguenza è stata quella di riempirci di profughi»LEVICO TERME (TN) - Tempi chiari per l’intervento militare in Libia, che ha riacceso l’emergenza sbarchi sulle coste italiane. Una emergenza da cui si può uscire solo avviando quanto prima trattative diplomatiche con Tripoli, così da far seguire accordi analoghi a quelli stretti con la Tunisia per fermare il flusso di immigrati in arrivo.Dopo l’ultima massiccia ondata di profughi provenienti dalla Libia, il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, lancia l’allarme in considerazione della bella stagione, che favorisce l’arrivo dei barconi diretti nella Penisola. E indica la soluzione per scongiurare un’invasione annunciata. Maroni ha detto che chiederà al presidente del Consiglio Berlusconi «di attivarsi perché venga in Parlamento a dire quando finirà la presenza dell’Italia in Libia, come si era impegnato a comunicare, e che prenda un impegno per trovare una soluzione diplomatica». Obiettivo: far cessare le ostilità e, di conseguenza, la partenza delle “bombe umane” promesse da Gheddafi come ritorsione nei confronti del nostro Paese e tornate a “colpire” a raffica.Maroni è intervenuto a margine della Festa Nazionale della Cisl a Levico Terme, in Trentino, spiegando che solo «se finisce la guerra si può fare con la Libia quello che abbiamo fatto con Paesi come la Tunisia e l’Egitto, cioè una collaborazione che blocchi i flussi. Altrimenti - ha avvertito - con la bella stagione saranno destinati ad aumentare».A una domanda dei giornalisti sulla preoccupazione per la stagione turistica a Lampedusa, che rischia di essere compromessa fin dalla sua apertura estiva, Maroni ha risposto: «Io mi preoccupo delle vite di queste persone e di come fare per bloccare i flussi migratori. La soluzione c’è - ha aggiunto -. Dopo undici settimane quella che doveva essere una guerra lampo si rivela una guerra che ha come unica conseguenza quella di riempirci di profughi. Siccome la Nato l’ha prorogata di altri tre mesi, io chiederò al presidente Berlusconi di attivarsi».Riferendosi a quanto successo nelle ultime ore a Lampedusa, il titolare del Viminale ha ricordato come «sono arrivati circa 1.500 profughi tutti dalla Libia perché con la Libia non c’è più l’accordo che consentiva di fermare questi sbarchi. Questo accordo lo abbiamo fatto con la Tunisia, infatti dalla Tunisia non arriva più nessuno. Con la Libia finché c’è la guerra non si può fare nulla. L’unico modo per fermare questi sbarchi è porre fine alla guerra - ha ribadito -. È una cosa che abbiamo chiesto e che continuo a chiedere altrimenti non c’è possibilità di fermarli, questo è il problema».A proposito degli interventi possibili per “salvare” l’isola, il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, che domani incontrerà il ministro Stefania Prestigiacomo che coordinerà gli interventi in loco, ha affermato che «c’è l’assoluto bisogno che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, consenta l’introduzione di un decreto legge che preveda misure urgenti per Lampedusa e Linosa, consentendo la riformulazione di emendamenti dichiarati inammissibili». Il riferimento è alle misure urgenti da introdurre nel Decreto Sviluppo.A. A.dalla Padania del 12.6.11