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«Vogliono fare fuori la Lega. Da Monti solo tasse»


MARONI: il Carroccio, Sel e Idv messi ai margini per fare spazio in futuro a Passera premierdi Andrea Accorsi«Dietro questo governo tecnico c’è un progetto politico preciso: primo, durare fino al 2013; secondo, fare subito macelleria sociale; terzo, lanciare il post-berlusconismo e il multi-polarismo». Lo afferma l’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni in una intervista al settimanale Oggi. Maroni ieri è intervenuto anche alla Telefonata su Canale 5 con Maurizio Belpietro, rispondendo a numerose domande sull’attualità politica. Ecco una sintesi delle opinioni espresse da Maroni nelle due sedi.GOVERNO. «Prima Monti caricherà su di sè tutta la parte negativa: tagli, pensioni, Ici, eccetera. Poi, all’inizio del 2012, toccherà a Passera, il “superministro” dello Sviluppo e delle Infrastrutture: rilancio dell’economia, apertura di cantieri, tagli di nastri, occupazione, prospettive, speranza. E se uno fa ripartire l’Italia, a 56 anni, diventa oggettivamente il più probabile candidato alla presidenza del Consiglio dopo le prossime elezioni».EPURAZIONI. «Verranno eliminate le “anomalie” della politica, marginalizzandole: la Lega in primis, ma pure Vendola e Di Pietro. Cioè ristrutturare l’intero sistema dei partiti, attraverso una nuova legge elettorale su misura. La Lega governa tre Regioni e 20 Province, è impossibile sradicarla dal territorio. Per cui occorre sterilizzarla, riducendo la sua rappresentanza parlamentare e rendendola ininfluente. Per esempio con una legge elettorale sul modello di quella che voleva Bettino Craxi nel 1991. Così dovremmo fare incetta di voti anche in Campania o in Sicilia. Ci sono forze ben definite che stanno dentro e fuori il Parlamento italiano e che sognano il ritorno a una Dc del terzo millennio. Un nome per tutti? Pierferdinando Casini».SEPARAZIONE. Per Maroni l’alleanza della Lega con il Pdl «è momentaneamente finita. In Piemonte, Lombardia e Veneto l’alleanza c’è e continua. Sappiamo fare la differenza tra il livello centrale e quello regionale e locale. L’alleanza futura possibile, per quanto riguarda le Politiche, è un percorso tutto da costruire».«Questa è la prima vera separazione tra Berlusconi e la Lega negli ultimi tre lustri. Molti sostengono che lui sia ormai alla conclusione della sua esperienza politica. Mi auguro solo che a questo punto valorizzi Alfano, con convinzione. Ma da milanista vorrei fargli un appello: si occupi anche del Milan».«Berlusconi ha ceduto perché Mediaset era crollata in Borsa? Negli ambienti parlamentari gira questa versione. Ma lui ha ceduto anche per le troppe pressioni, interne ed esterne. Però non ho capito perché ha mollato sulle elezioni. In 45 giorni si poteva andare al voto. Il presidente Napolitano, all’inizio, ha chiarito che le strade erano solo due: o un nuovo governo che non fosse un ribaltone, oppure elezioni».OPPOSIZIONE DURA. «Mi sembra che l’esordio del governo Monti sia per ora solo nuove tasse, aumento dell’Iva di due punti, la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa (un orrore, non so come il Pdl possa votare una cosa del genere) la patrimoniale, soprattutto le pensioni. Un modo per fare cassa ora diventa la bandiera del nuovo esecutivo. Se queste sono le misure bisogna fare un’opposizione dura e la Lega si prepara a fare questo contro misure ingiuste. Dimostreremo quanto può essere forte il potere delle autonomie, ad esempio facendo sentire forte la voce dei sindaci leghisti contro l’aumento dell’Ici».VIA LE COMMISSIONI BANCARIE. Maroni critica l’obbligo del pagamento elettronico per cifre superiori a 300 euro allo studio del governo. «Come la mettiamo con le commissioni bancarie, le carte di credito, i bancomat? Se non ci sarà un azzeramento delle commissioni bancarie è evidente che qualcuno ci guadagnerà se io sarò costretto a usare la carta di credito anche quando voglio pagare in contanti».MAFIA. «A oggi ci sono oltre 50 mila beni sottratti alla criminalità organizzata per un valore superiore a 25 miliardi di euro. Ma i professionisti dell’antimafia, che ancora esistono, hanno gridato allo scandalo quando ho proposto di venderli. Dicono: se li vendiamo se li ricompra la mafia. Bene, dico io, allora li sequestriamo di nuovo».«Una grande parte della sinistra considera culturalmente la lotta alla mafia come suo patrimonio esclusivo. Nel 2008 arrivo al ministero, c’è la lista dei 30 latitanti più pericolosi. Dopo tre anni ne sono stati catturati 28. Vado in commissione Antimafia, si alza uno della sinistra e dice: però, ministro, deve ammettere che ne mancano ancora due».ORA RAFFORZARE IL MOVIMENTO. «Penso sia meglio per noi rafforzare il partito, piuttosto che stare a Roma a scaldare le sedie in Parlamento».Sull’ipotesi di essere in corsa per la presidenza del Copasir, l’ex ministro taglia corto: «Mi sembra di aver dato. Ho fatto il ministro dell’Interno per tre anni e mezzo. Di tutto ho voglia tranne che di nuove poltrone. Non sono candidato a nessuna poltrona. Voglio fare l’opposizione, non occupare poltrone».TREMONTI GENIO SCONTROSO. «In Lega non ci sono correnti come nella vecchia Dc. I maroniani non esistono, al massimo sono una categoria dello spirito, non una componente organizzata. C’è gente che definiscono maroniana che neppure io conosco. Poi ci sono, per dire, Tosi e Fontana, sindaci di Verona e Varese, che stimo per l’ottimo lavoro che fanno e di cui sono amico. Tutto qui».«Tremonti è un genio - conclude Maroni, commentando la proposta di far aderire alla Lega l’ex ministro dell’Economia - anche se ha un caratteraccio, non sa farsi voler bene. Lo stimo, è una grande persona e un amico della Lega. Ma non è un leghista. Tremonti ha un ruolo fondamentale da giocare nel partito dove sta, soprattutto adesso che il Pdl è in difficoltà, tra malpancisti e gente che non sa se dire sì, no o ni. Tremonti nella Lega sarebbe uno spreco».dalla Padania del 22.11.11