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BASSANO DEL GRAPPA, BUTTATI 12 MILIONI


Oggi in Cdm il via alla soppressione di 31 Tribunali e Procure. il commissario della Provincia di Vicenza, Schneck: «Dal Governo solo danni al territorio»di Andrea AccorsiTornerà oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri il decreto legislativo sulla revisione della geografia giudiziaria. Dopo l’approvazione del 10 agosto, il Governo darà il via libera alla relazione di accompagnamento: la scansione dei tempi di attuazione, previsti in dodici mesi a partire dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, e le tabelle con gli elenchi dei comuni che rientrano nella giurisdizione dei Tribunali rimasti. Partirà così quella riforma che il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha definito «epocale» e destinata a ridisegnare l’assetto delle circoscrizioni giudiziarie, vecchio di oltre un secolo: 31 i tribunali tagliati (erano 37 nella prima stesura, poi sono state ripescate sei sedi in aree «ad alta densità criminale», come se questa fosse circoscritta a zone ben delimitate), 31 le Procure (erano 38), via tutte le 220 sedi distaccate e 667 uffici dei giudici di pace, mantenendo, rispetto alla previsione iniziale, un giudice di prossimità in sette isole.Fra le vittime dei tagli disposti dal ministro c’è il Tribunale di Bassano del Grappa, nel Vicentino, per il quale a giorni si sarebbe dovuta inaugurare la nuova sede a Borgo Berga (nella foto), costata la bellezza di 12 milioni di euro. Un destino analogo a quello del nuovo Tribunale del Tigullio a Chiavari (Genova), quasi terminato e costato altri 14 milioni. Sprechi belli e buoni, alla faccia dei risparmi cercati dall’Esecutivo attraverso la spending review.Contro la soppressione della Cittadella della Giustizia di Bassano, sul Corriere della Sera di ieri si sono espressi il Comitato per la salvaguardia del Tribunale e della Procura di Bassano (del quale fa parte fra gli altri il locale Ordine degli avvocati) e il Coordinamento delle categorie economiche del territorio, che hanno acquistato una intera pagina del quotidiano. Con la soppressione del Tribunale e della Procura di Bassano, osservano, “vengono ignorati i pareri favorevoli delle commissioni Giustizia di Camera e Senato, calpestata la volontà popolare espressa dalla raccolta di firme dei cittadini del circondario, tradita la volontà del Parlamento espressa nelle legge delega, condannato alla chiusura l’efficiente Tribunale di Bassano del Grappa, sperperati 12 milioni di euro, aggravati i costi per il cittadini”.«Togliere servizi come questo, che è centrale per il territorio, creerà grossi problemi e lacerazioni - lamenta Attilio Schneck, commissario straordinario della Provincia di Vicenza -. Il Tribunale e la Procura di Bassano coprivano buona parte di una provincia che conta 870 mila abitanti. Ora anche l’Altopiano di Asiago vedrà tutto spostato a Vicenza. Possibile che ogni volta che otteniamo un servizio dallo Stato non abbiamo il diritto di mantenerlo?».Il danno è molteplice. A cominciare da quei 12 milioni per la nuova sede finiti in un bidone. «Quella struttura - rileva Schneck - è stata studiata, realizzata, ultimata per essere un tribunale. Non è progettata per altre funzioni. Qualsiasi altro utilizzo diventa un ripiego». E poi c’è il danno alla giustizia: si calcola che dopo l’accorpamento con Vicenza, ogni giudice dovrà gestire qualcosa come 1.260 fascicoli. «Bassano è uno dei Tribunali più efficienti, ha i tempi più brevi per arrivare a sentenza nelle cause. Perdere un servizio come questo significa sacrificare parte della nostra realtà. E per il nostro territorio, con tutti i problemi economici che sta vivendo e pagando, diventa un ulteriore depauperamento».Infine, c’è il danno alla giustizia. «È chiaro - sottolinea Schneck - che con il Tribunale e con la Procura di Bassano viene meno un presidio sul territorio, laddove i reati purtroppo, vista la crisi economica, sono in aumento. È un serio problema, che riaffronteremo a settembre. Occorre alzare il livello di guardia, così invece viene abbassato».Sui possibili rimedi Schneck, eletto presidente della Provincia nel 2007, non ha dubbi. «Lo Stato non è più in grado di darci servizi. Allora metta tutte le Regioni a statuto speciale e lasci che siano loro ad amministrare il territorio. Sui servizi locali la Provincia continuerà a dare battaglia all’Upi e per altre vie, ma quello che viviamo è anche un momento particolare, nel quale certe battaglie assumono grande importanza».dalla Padania del 24.8.12