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BATMAN in manette Sotto la lente spese per 6 MILIONI


L’ex capogruppo Pdl in Regione Lazio a Regina Coeli. «Sono sereno e assolutamente innocente»L’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, Franco Fiorito (nella foto), noto nella capitale come “er Batman”, è stato arrestato per peculato ed è ora detenuto a Regina Coeli. Il provvedimento è stato eseguito su richiesta della Procura che aveva ottenuto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere dal gip.«Sono sereno, sono tutti molto cortesi e sono sereno - ha detto Fiorito a Tgcom24 -. L’ordinanza l’ho letta velocemente e parla di una ipotetica fuga con mezzi veloci come barche e macchine e poi di una mia ancora permanenza in un ruolo che possa nuocere. Il Consiglio è sciolto - ha ricordato - e non sono più il capogruppo, mi sembra una discreta forzatura, però vedremo, io rispetto la magistratura. Di certo non me l’aspettavo e non è una cosa piacevole. Innocente? Assolutamente sì», ha concluso.Al centro dell’inchiesta che ha portato in carcere l’ex capogruppo Pdl ci sono 193 bonifici per complessivi 1.380.000 euro. Nell’indagine è emerso che Fiorito ha movimentato oltre 6 milioni, in parte mediante assegni, pagamenti in contanti e carta di credito. L’indagine della Gdf dovrà prendere in esame tutti questi movimenti per accertare dove siano finiti i soldi.Gli accertamenti riguardano anche la rete di finanziamenti che Fiorito avrebbe attivato ricorrendo all’opera dei segretari del gruppo Pdl alla Regione, Pierluigi Boschi e Bruno Galassi. Anche per loro c’è l’ipotesi di reato di peculato, ma la loro posizione è ancora all’esame degli investigatori.Fiorito, osserva il gip Stefano Aprile nell’ordinanza con la quale dispone la sua detenzione in carcere, ha messo in atto una «preordinata azione di spoglio dei conti del gruppo Pdl fin dalla data di assunzione della carica».«In una sola giornata - evidenzia il giudice -, il 2 luglio 2012, sono stati compiuti da Fiorito ben 13 bonifici (di cui 6 nazionali e 7 all’estero) per un importo di euro 100.567. È evidente che questo rilevante movimento di denaro uscito dal conto del gruppo Pdl e a favore di Fiorito costituisca il capitolo finale di quella preordinata azione di spoglio posta in essere dall’indagato fin dalla data di assunzione della carica; l’accelerazione finale si spiega agevolmente con l’approssimarsi della discoperta delle ruberie e, quindi, con la necessità di completare, in maniera frettolosa e patente, il progetto criminale».Ancora, per il gip «le indagini compiute hanno permesso di acquisire numerosi elementi per ritenere che Fiorito fin dall’inizio della consiliatura, abbia inteso le sovvenzioni pubbliche previste dalle leggi regionali per le realizzazioni di interessi e utilità pubbliche come proprio personale portafoglio». In questo «portafoglio» rientrerebbe anche l’acquisto di una caldaia per la villa del Circeo e di una jeep (del valore di 35 mila euro) per far fronte all’emergenza neve verificatasi a Roma lo scorso 13 febbraio.Quanto al ritrovamento di documenti nel tritacarte e nella pattumiera dell’abitazione di via Micheli (frammenti di fatture destinate al gruppo consiliare del Pdl), il giudice afferma: «Tale ultimo aspetto merita un’attenta disamina poiché costituisce la “pistola fumante” del comportamento mistificatorio dell’indagato e della specifica azione di inquinamento probatorio». Il gip sottolinea che Fiorito «ha frapposto seri ostacoli» allo svolgimento delle indagini, facendo anche false dichiarazioni e confusione e alterando i fatti. Infine rimprovera a Fiorito lo spregiudicato uso di interventi presso i media. L’ex capogruppo è stato, tra l’altro, ospite pochi giorni fa di Porta a Porta.A. A.dalla "Padania" del 3.9.12