Un po' di noi...

Relazioni pericolose tra Bersani e Monti. Maroni: galeotta fu Mps


Il leader Pd «prontissimo» a collaborare col Prof «contro il leghismo», l’ex premier si dice disponibiledi A. A.Dalle Alpi ai Palazzi romani, ovunque è inciucio. L’asse Monti-Bersani trova nuovi puntelli nello scambio di cortesie intercorso ieri tra i due leader. Esordisce il segretario del Pd: siamo prontissimi a collaborare con tutte le forze anti Lega e anti Berlusconi. Un po’ miserella dal punto di vista propositivo, ma la avance è fatta. Immediata la risposta dell’ex premier, che si dice disponibile ad allearsi con chiunque voglia fare le riforme. Le sue, naturalmente. Ma per Maroni tutto questo teatrino nasconde l’interesse comune a uscire in qualche modo dal pantano Monte dei Paschi. «Bersani si dice “prontissimo” a collaborare con Monti. Che c’entri una certa banca di Siena? Più dell’onor potè l’inciucio...» il tweet del segretario federale.«Noi siamo prontissimi a collaborare con tutte le forze contro il leghismo, contro il berlusconismo, contro il populismo. E quindi certamente anche con il professor Monti»: così Pier Luigi Bersani da Berlino ha teso la mano al premier uscente, ricordando che il Pd è stato uno degli artefici del governo tecnico. Come ben sanno i cittadini che di quel governo hanno pagato, e care, tutte le azioni intraprese.«Monti è arrivato da solo -sottolinea orgoglioso Bersani -. Era il professor Monti. Gli abbiamo dato noi la maggioranza. Lo abbiamo voluto noi. Abbiamo affrontato insieme il popolo per le riforme e ci sentiamo protagonisti nel bene e nel male di questo anno e mezzo. Ora bisogna andare avanti e fare le elezioni».Per il suo segretario, il Partito democratico mantiene la sua «disponibilità a discutere con forze moderate e centrali, come quelle di Monti» dopo il voto. Per fare cosa? «Riforme, governo? Si vedrà. Perché c’è anche il merito e ho visto delle cose, come sulle unioni civili, che non mi convincono. Alleanze, ma non a tutti i prezzi» puntualizza Bersani.Da Pordenone, in uno degli appuntamenti pubblici del suo tour in Friuli, Mario Monti ha accolto così le parole di Bersani: «Sarò disponibile, con la forza politica nuova che nasce, ad alleanze con tutti coloro, e solo coloro, che saranno seriamente impegnati sul piano delle riforme strutturali».In precedenza, Monti aveva chiarito di non essere salito in politica «per offrire un’ancora di salvataggio a Casini e a Fini», aggiungendo: «Non credo ne avessero bisogno. Il mio obiettivo - ha proseguito il Professore - è offrire un’ancora alla società civile per entrare in politica e costruire un Paese più moderno e più equo». In ogni caso, per Monti il tema delle alleanze non è prioritario, almeno in questo momento: «Sono una cosa importante, ma è un nodo post elettorale».Nel centrodestra, mentre nel Pdl il presidente del Senato Renato Schifani si augura «fortemente» che il matrimonio tra Bersani e Monti «non accada», il capolista della Lega Nord per la Camera in Trentino, Maurizio Fugatti, trova conferma che «il governo Monti è stato il peggior nemico delle autonomie e ha messo in ginocchio tutto il Nord soffocando di tasse imprese e famiglie. Un programma scellerato che evidentemente si appresta a portare avanti con i suoi alleati della sinistra».dalla "Padania" del 6.2.13