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Il Movimento di Grillo ha una “stella” in più: Prodi al Quirinale


 Grandi manovre dei grillini per il dopo-voto, non solo in Parlamento ma anche per la designazione del successore di Napolitanodi Andrea Accorsi Alla fine si sono dovuti scomodare con tanto di comunicato ufficiale. Il senso è suppergiù questo: il Movimento 5 Stelle, quello dei duri e puri, quello che non scende a compromessi con nessuno ma marcia dritto verso l’(auto)distruzione della politica, non sta trattando con nessun altro partito o leader politico in vista del dopo-voto. Punto. Una smentita ufficiale che sa tanto di pezza buttata lì per prendere tempo: prima votiamo, incassiamo una valanga di voti, diventiamo uno dei primi partiti d’Italia e poi si vedrà. La sensazione che lascia addosso, però, è un’altra. Esattamente l’opposto. E cioè che, sotto sotto, i grillini stanno già guardandosi intorno per capire in quali direzioni sondare il terreno in vista di alleanze. Non solo per formare una maggioranza e governare, ma anche per influire sulla scelta del successore di Napolitano al Quirinale.Le profferte, del resto, sono note. Bersani in persona ha aperto allo «scouting» fra i grillini che entreranno in Parlamento, prima ancora di vedere quanti e soprattutto chi saranno. Tradotto: il leader Pd sogna una “campagna acquisti” nelle file del M5S. Per governare insieme o per ingrossare le file del Pd a scapito dei grillini, poco importa. Per D’Alema i seguaci del Beppe genovese sono «interlocutori preziosi», tanto basta e tanto conta.Primo banco di prova: l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Individuato nella persona, udite un po’, di Romano Prodi, a dire il vero già da un bel pezzo fra i protagonisti del toto-Quirinale. Come ha rivelato il Messaggero, Prodi in persona si è visto pochi giorni fa con Gianroberto Casaleggio, autentico deus ex machina della comunicazione politica di Beppe Grillo. Argomento della conversazione: il soglio quirinalizio, appunto. E magari anche qualcos’altro.Di qui la replica piccata dei grillini, almeno di quelli che vorrebbero - e chissà se ci riusciranno - guidarli e gestirli. «Il Movimento 5 Stelle tiene a ribadire che non ha referenti di alcun livello perché rinnega questo tipo di gerarchie deleganti e autoreferenziali - si legge in un comunicato diffuso ieri dall’ufficio stampa del Movimento -. Pertanto diffida chiunque, candidato e non, dal conferire incarichi o prendere accordi con altre organizzazioni politiche, prima e/o dopo le imminenti elezioni». Chissà se anche Casaleggio è estraneo alle «gerarchie deleganti e autoreferenziali». Intanto, però, gli approcci a sinistra ci sono stati. Lo conferma la portavoce ufficiale di Prodi, Sandra Zampa, che ricorda l’incontro tra l’ex premier e Casaleggio avvenuto alcuni mesi fa a Milano, in occasione del World business forum. Un incontro, va da sé, casuale e nel quale si sarebbe parlato di tutto fuorché di politica. A battute, Grillo e Prodi già se la intendono. dalla "Padania" del 23.2.13