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Fedriga: «Dal Friuli-V. G. a Roma in prima linea per gli interessi del Nord»


L’unico rappresentante del Carroccio friulano in Parlamento: avanti col progetto di trattenere il 75% di tasse sul territoriodi Andrea Accorsi In prima linea nella “tana del nemico” per continuare a fare gli interessi del Nord. Interessi che, in questa legislatura, avranno un nuovo strumento sul quale far leva e un nuovo obbiettivo concreto e immediato: la Macroregione padana dalla Francia alla Slovenia e la possibilità di trattenere, e quindi reinvestire sul territorio, una quota maggioritaria del gettito fiscale. È così che interpreta il rinnovo del proprio mandato parlamentare il triestino Massimiliano Fedriga, fra i più giovani deputati eletti a Montecitorio (classe 1980) e rimasto l’unico rappresentante del Friuli-Venezia Giulia per il Carroccio nelle Aule del potere centrale.«A Roma dobbiamo andare a fare la lotta di prima linea per collaborare al progetto di Macroregione che si sviluppa dalle Regioni del Nord - è il suo proclama di deputato subito dopo la rielezione -. Noi parlamentari del Carroccio saremo il fronte di questa battaglia e ci metteremo completamente a disposizione di questo progetto. Il collegamento con il Nord e le sue lotte dovrà essere ancora più forte che in passato». Anche perché la posta in palio oggi è ancora più alta che in passato.«Sosterremo il progetto di trattenere il 75 per cento delle tasse sul territorio che le produce. Questo, sul piano concreto, significa attivare quella fiscalità di concorrenza indispensabile per alleggerire la pressione sulle imprese, così da favorire la ripresa della produzione da un lato e, dall’altro, la creazione di posti di lavoro destinati a chi il lavoro lo ha perso e ai giovani. Tutte le altre strade sono palliativi, o strade campate in aria».Sul piano politico, anche in Friuli la Lega deve fare i conti con il risultato negativo scaturito dalle urne. «Siamo fra le regioni dove la Lega ha registrato un forte calo - ammette Fedriga -ma comunque ha dimostrato di aver tenuto botta. Sul piano nazionale, insieme con Pdl e Pd siamo l’unico partito sopravvissuto alla buriana: segno del suo radicamento fra la gente. Nel Movimento - prosegue -è iniziato un progetto di rinnovamento e di rilancio. A noi non servono primarie o indagini interne: c’è stato un autorinnovamento, fatto non in televisione ma al nostro interno. Il concetto fondamentale è che chi è nelle istituzioni grazie alla Lega non lo è per sempre, ma è un rappresentante pro tempore della Lega, delle sue idee e dei progetti politici che persegue. Questa è l’innovazione che ora guida la Lega». dalla Padania del 2.3.13