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«Non chiamateli SAGGI» Ma l’idea di Napolitano NON PIACE al Pdl


Il Quirinale precisa: esperti al lavoro da oggi, iniziativa «assolutamente informale e puramente ricognitiva»di Andrea Accorsi Non chiamateli saggi. Sono «personalità scelte con criteri oggettivi in funzione del lavoro già svolto e del ruolo ricoperto». La precisazione è del portavoce del Capo dello Stato Pasquale Cascella, in una conversazione su Twitter sulla natura della commissione di esperti indicata da Giorgio Napolitano. Chiamateli come volete, fatto sta che l’ultima trovata dell’uomo del Colle non piace al centrodestra. Non certo per le personalità chiamate a mettere nero su bianco le riforme di cui ha bisogno il Paese: sui nomi, nessuno ha da ridire. Quello che non va giù è l’idea in sé, unita alla volontà di prolungare il governo dei tecnici.«Tutte le iniziative, anche estemporanee e fuori dagli schemi tradizionali, come quelle messe in atto dal presidente della Repubblica, vanno bene se servono a costruire il terreno politico e programmatico per una soluzione positiva - detta la linea Fabrizio Cicchitto, del Pdl -. D’altra parte, però, dobbiamo avere piena coscienza che il governo Monti non può sostituirsi all’esigenza di dar vita, dopo le elezioni, ad un nuovo governo, la cui fiducia viene votata dalla maggioranza del Parlamento, che i saggi possono dare indicazioni e suggestioni positive ma a loro volta non possono certo sostituirsi né al Parlamento neoeletto né, tantomeno, alla necessità di dar vita ad un nuovo governo che è l’unico abilitato ad avere rapporti positivi con il nuovo Parlamento, nelle commissioni e in assemblea. Questo - aggiunge Cicchitto - non è certo il tempo di governi che sopravvivono a se stessi per l’ordinaria amministrazione. Di conseguenza, il nostro auspicio è che sia il nuovo presidente della Repubblica, sia il nuovo governo siano eletti con il concorso delle principali forze politico-parlamentari che considerano un valore il principio della governabilità e quindi Pdl, Pd e Sc».È poi intervenuto il segretario del Pdl, Angelino Alfano, secondo il quale «le intenzioni del Capo dello Stato sono certamente lodevoli ma esiste il rischio che il Pd, dopo aver già fatto perdere al Paese un mese di tempo per l’ostinazione di Pierluigi Bersani, voglia trasformare questa iniziativa in un escamotage per rinviare ogni vera decisione alle calende greche. A questo punto - rimarca Alfano - da un lato auspichiamo che i saggi svolgano la loro analisi programmatica in pochissimi giorni, e riferiscano al Capo dello Stato nel più breve tempo possibile. Dall’altro lato, riteniamo opportuno che il presidente Napolitano riprenda le consultazioni con le forze politiche, e che le stesse forze politiche riprendano a parlarsi. Per noi l’alternativa è chiarissima: o c’è un’intesa politica piena che conduca a un governo di larga coalizione centrato sulle necessarie riduzioni fiscali e sul rilancio dell’economia, o è indispensabile andare subito al voto».Michaela Biancofiore, coordinatrice del Pdl in Trentino-Alto Adige, definisce «curiosa» e «velatamente anticostituzionale» la strategia di Napolitano volta a rivalutare Monti. «Un Monti - ricorda -bocciato sonoramente dal voto popolare e in tutti gli atti di governo posti in essere dal novembre 2011, dalla legge salva Italia all’introduzione dell’Imu, fino ad arrivare alla tragicommedia dei marò». Mentre per Sandro Bondi «non possiamo dimenticare che solo un mese fa ci sono state nuove elezioni politiche per cui il governo della precedente legislatura, se pur in carica per ragioni formali, non ha alcuna legittimazione».In serata il Quirinale ha ufficializzato per oggi l’avvio dei lavori delle due commissioni di esperti (una in materia economico-sociale ed europea, l’altra sui temi istituzionali) precisando che «le riunioni dei gruppi di lavoro offriranno anche l’occasione per ogni ulteriore chiarimento opportuno, di fronte a commenti nei quali ai più larghi apprezzamenti si sono accompagnati non solo legittimi dubbi e scetticismi ma anche timori e sospetti artificiosi e del tutto infondati. Risulteranno evidenti - sottolinea il Colle - sia il carattere assolutamente informale e il fine puramente ricognitivo dell’iniziativa assunta dal presidente della Repubblica sia i limiti temporali, d’altronde ovvi, dell’attività dei due gruppi».dalla Padania del 2.4.13