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Lavoro, che DISASTRO Persi MILLE POSTI al giorno, occupati al 55%


Disoccupazione cresciuta al 13% (+1,1% in un anno). In pratica, è a spasso quasi la metà della popolazionedi Andrea AccorsiLavorare è sempre più un lusso. Gli ultimi dati Istat non lasciano spazio all’ottimismo: nel Bel Paese ormai è occupata poco più della metà della popolazione. Un dato che «sconvolge» Renzi, al punto da far concludere al premier che «le ricette di questi anni sono sbagliate». Ma non tutta l’Europa è messa (male) come l’Italia. In Germania, ad esempio, il tasso di disoccupazione è pari alla metà, e continua a diminuire.Secondo l’Istat, a febbraio il numero di disoccupati nella Penisola, pari a 3 milioni 307 mila, è aumentato dello 0,2 per cento rispetto al mese precedente (+8 mila) e del 9% su base annua (+272 mila). Il tasso di disoccupazione ha così raggiunto il 13%, «sostanzialmente stabile in termini congiunturali - rileva l’Istituto nazionale di statistica - ma in aumento di 1,1 punti percentuali nei dodici mesi».Sempre nel mese di febbraio, gli occupati sono scesi a 22 milioni 216 mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto al mese precedente (-39 mila) e dell’1,6% su base annua (-365 mila). Come dire che ogni giorno che passa si contano mille occupati in meno. Il tasso di occupazione è pari al 55,2%.Pesanti anche i dati sulla disoccupazionale giovanile. A febbraio i disoccupati tra i 15-24enni sono 678 mila. La loro incidenza sulla popolazione in questa fascia di età è pari all’11,3%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 0,5 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, è pari al 42,3%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 3,6 punti nel confronto tendenziale.Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni risulta sostanzialmente stabile a febbraio sia rispetto al mese precedente sia rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività è pari al 36,4% e rimane stabile in termini congiunturali mentre aumenta di 0,1 punti su base annua.Nell’area euro, a febbraio il tasso di disoccupazione è rimasto stabile all’11,9%, sostanzialmente invariato rispetto a ottobre. Nella Ue a 28, secondo i dati Eurostat, la disoccupazione si è attestata al 10,6%, in lieve calo rispetto al 10,7% di gennaio. Fra gli Stati membri della Ue i tassi di disoccupazione più bassi sono stati registrati in Austria (4,8%) e Germania (5,1%), mentre i più elevati in Grecia (27,5%) e Spagna (25,6%). Su base annua gli incrementi più consistenti sono stati a Cipro (da 14,7% a 16,7%), in Grecia (da 26,3% a 27,5%) e in Italia (da 11,8% a 13%).In Germania, come annunciato ieri dall’Agenzia federale del lavoro, i disoccupati sono scesi di 83 mila unità a 3.055.000, circa 43 mila in meno rispetto a marzo 2013.In Europa anche la disoccupazione giovanile è inferiore a quella che si registra in Italia, e va calando. A febbraio nell’area euro, sempre secondo i dati forniti dall’Eurostat, il tasso di giovani sotto i 25 anni senza lavoro si è attestato al 23,5% rispetto al 24% dello stesso mese del 2013. Nella Ue a 28 il tasso si à ridotto dal 23,6% del febbraio dello scorso anno al 22,9%. Fra i Paesi membri, i tassi di disoccupazione giovanile più bassi sono stati registrati ancora in Germania (7,7%), Austria (9,4%) e Olanda (11,5%), mentre i più elevati in Grecia (58,3%), Spagna (53,6%) e Croazia (48,8%).«La disoccupazione giovanile è un problema serio e in Italia sta anche peggiorando» ha detto il portavoce del commissario Ue al Lavoro, Laszlo Andor. Il problema dei giovani senza lavoro, ha sottolineato il portavoce, «è serio in molti altri Paesi membri» e per questo la Commissione ha lanciato il piano Garanzia per i giovani.I dati Istat sulla disoccupazione sono «sconvolgenti, perdiamo mille posti al giorno» ha detto il premier Matteo Renzi a Londra nella conferenza con David Cameron. «In questi tre anni - ha proseguito - abbiamo perso troppa strada. È arrivato il momento di rimettersi a correre con performance economiche possibili, con uno sguardo di insieme condiviso con l’Europa che sia finalmente basato sulla crescita e non sulla burocrazia. Le ricette di questi anni sono sbagliate. Abbiamo un sistema in cui manca la flessibilità, le statistiche hanno visto crescere la disoccupazione nonostante le tante regole fatte avrebbero dovuto migliorare il quadro del gioco». Ma ancora una volta Renzi predica ottimismo: «Vedrete come tornerà sotto doppia cifra la disoccupazione - ha detto -. È un obiettivo che possiamo raggiungere». dalla Padania del 2.4.14