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Mose, no al patteggiamento per l’ex sindaco Orsoni Il gup: troppo pochi 4 mesi


I legali: «Così si difenderà al processo, come preferiva». Slitta all’11 luglio l’esame della richiesta di arresto dell’ex governatore Galan alla Camera. E le imprese danno vita a un “Patto”di A. A.Il gup del Tribunale di Venezia Massimo Vicinanza ha respinto la proposta di patteggiamento a 4 mesi e 15 mila euro di multa concordata tra la Procura di Venezia e Giorgio Orsoni nell’ambito dell’inchiesta sul Mose, perché ritenuta «incongrua rispetto alla gravità del reato».I legali dell’ex sindaco minimizzano. «Era una delle eventualità», dice l’avvocato Daniele Grasso. Il gup, spiega l’avvocato, «ha motivato sostenendo che si imponeva una valutazione di incongruità della pena, ovvero la pena era troppo mite. A questo punto Orsoni si farà il processo con la prospettiva di gestire tutte le possibilità difensive a cui aveva rinunciato - sottolinea il legale -. Credo che Orsoni preferisca gestirsi nel processo».Nell’ambito della stessa inchiesta sugli appalti del sistema anti-maree in costruzione nella Laguna, approderà alla Camera con una settimana di ritardo il caso dell’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan. È quanto emerso dalla riunione dei capigruppo della Camera. La Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio ha infatti chiesto una proroga fino all’11 luglio, prima della pausa estiva, rispetto al termine del 7, per terminare l’esame della richiesta di arresto del deputato di Forza Italia.Ignazio La Russa, deputato di Fdi e presidente dell’organismo, spiega che «abbiamo deciso di chiudere i lavori il 4 luglio, ma in via precauzionale ci siamo dati un’altra settimana di tempo per ulteriori approfondimenti». «Ci siamo dati una proroga di una settimana, ma non andremo oltre l’11 luglio» gli fa eco il relatore Mariano Rabino, parlamentare di Scelta civica. Galan ha esposto la sua versione dei fatti nell’ambito dell’inchiesta sul Mose. Rabino assicura: «Faremo tutti gli approfondimenti necessari».Al termine della sua audizione in Giunta per le autorizzazioni della Camera sulla vicenda Mose, Galan ha ribadito: «Io non mi sento un perseguitato dai magistrati, né un perseguitato politico. Ma c’è fumus persecutionis, perché la misura cautelare richiesta nei miei confronti è quella massima. Innanzitutto - ha sottolineato l’ex governatore - mi aspetto, cosa che chiedo da un anno, di essere ascoltato dai magistrati. Dalla Giunta per le autorizzazioni della Camera, invece, mi aspetto che i suoi ventidue componenti prendano una decisione da uomini e donne prima ancora che da parlamentari. I componenti della Giunta - ha aggiunto -sono tutti preparati e capaci di valutare e giudicare se c’è il fumus persecutionis, e io ritengo che ci sia, perché, come ho detto alla stampa e nelle memorie difensive, non c’è nessun motivo di chiedere l’arresto».Ieri a Palazzo Sandi, nella sede di Ance Venezia, si è tenuto l’incontro di coordinamento tra le principali categorie economiche della città annunciato nei giorni scorsi, a seguito delle preoccupazioni sul rischio di uno stallo, dopo le dimissioni del sindaco Orsoni, dell’attività amministrativa e di un blocco di opere e progetti già avviati. A questo primo incontro organizzativo, che si è svolto a porte chiuse, hanno aderito tredici associazioni di categoria, ma l’iniziativa rimane aperta a tutte le forze produttive della provincia che si mostrassero interessate.Il primo orientamento, condiviso all’unanimità, è stato trasformare il coordinamento, ribattezzato “Patto di Venezia”, in un tavolo tecnico permanente che vada oltre l’attività amministrativa del commissario straordinario. Una sorta di organismo di consultazione capace di aumentare il peso della rappresentanza del mondo produttivo veneziano nei confronti delle istituzioni pubbliche. Senza sovrapporsi alle linee di indirizzo politico e di rappresentanza di ciascuna associazione, il neonato Patto potrebbe muoversi d’ora in poi come un fronte unito su temi di comune interesse.«È un fatto straordinario - commenta Ugo Cavallin, presidente di Ance Venezia - che le principali categorie economiche, nonostante le loro peculiarità, abbiano trovato da subito terreno fertile per una collaborazione. Ho trovato in tutti la volontà di fare squadra per rompere un sistema burocratico-amministrativo che non consente a Venezia di cogliere a pieno le sue opportunità. Si tratta di un percorso lungo che va oltre la contingenza legata agli scandali».Il primo punto sottoscritto da tutte le categorie riguarda la necessità che il neo commissario porti a termine tutte le iniziative e i progetti avviati dalla precedente Amministrazione e non ancora ultimati. Ciascuna categoria, inoltre, nei prossimi giorni presenterà internamente un elenco di priorità che si tradurrà in un documento di sintesi. I presidenti delle associazioni aderenti al Patto chiederanno, quindi, di essere ricevuti unitariamente dal commissario per poter illustrare pubblicamente le proposte.dalla "Padania" del 29.6.14