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Tutti in soccorso di Alitalia Ma la vera TRATTATIVA decollerà solo MARTEDÌ


Nessun risultato dall’incontro tra ministro e sindacati, che però sono d’accordo sulla necessità di studiare «tutte le opportunità alternative alla mobilità» per i 2.251 esuberidi A. A.Partirà martedì prossimo «la vera trattativa» tra governo, sindacati e azienda sugli esuberi previsti dal piano Etihad per Alitalia. È questa la nuova scadenza fissata ieri nel corso dell’incontro tra il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti e Cgil, Cisl, Uil e Ugl con le rispettive federazioni di categorie. «Sarà allora - ha detto il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, dando l’annuncio al termine dell’incontro - che la trattativa vera potrà partire».Per il ministro Lupi «i numeri sono molto chiari: nel piano industriale si parla di 2.251 esuberi. Ora valutiamo se ci possano essere prospettive di ricollocazione. Il lavoro che si deve fare ora - ha spiegato ancora il ministro - è verificare, all’interno del perimetro e della filiera industriale, se, prima della mobilità, ci possano essere prospettive di ricollocazione». È questa, dunque, la rotta che si seguirà, nel corso della trattativa che partirà martedì tra governo, azienda e sindacati. «Verificheremo - ha aggiunto Lupi - tutte le opportunità, di percorsi alternativi alla mobilità».Quanto all’ipotesi circolata in questi giorni su una possibile esternalizzazione dei servizi di information tecnology alle Poste, «va verificata dall’impresa e dai sindacati». Quello che è certo è che «quando parliamo di esternalizzazioni, vanno valutate tutte le opportunità all’interno del sistema industriale».L’obiettivo del governo è «chiudere entro la fine della prossima settimana»: questa la scadenza indicata dal ministro delle Infrastrutture e trasporti, per il quale «da martedì si lavorerà ad oltranza sui tempi posti e si entrerà nel merito».Come ha indicato Lupi, i tempi della trattativa tra governo, azienda e sindacati sono molto stretti anche in vista dell’arrivo a Roma dell’amministratore delegato (ceo) di Etihad, James Hogan che, fra l’altro, ha convocato una conferenza stampa per il 16 luglio per presentare il nuovo volo Roma-Abu Dhabi. Insomma, prima di quella scadenza, l’obiettivo è di tagliare il traguardo di un accordo con i sindacati. «Ognuno - ha detto Lupi - deve assumersi le proprie responsabilità».L’obiettivo del governo, «molto chiaro e condiviso», è «rilanciare la compagnia di bandiera con il minor impatto sociale» ha detto Lupi al question time. La trattativa in corso tra Alitalia e Etihad è «ormai arrivata alla conclusione» con la disponibilità «anche formale della compagnia di Abu Dhabi di chiudere l’accordo». Per la prima volta, ha aggiunto il ministro, «ci troviamo non davanti alla prospettiva del baratro ma di un grande piano industriale di rilancio: dovrebbe essere nell’interesse di tutto il Paese che si concluda nel miglior modo possibile». L’occupazione, sottolinea, «si crea solo se finalmente c’è sviluppo e sviluppo industriale». Quanto agli esuberi, verranno messi a disposizione «gli ammortizzatori sociali e gli strumenti preposti perché con attenzione venga data risoluzione anche a questo problema». Per quanto riguarda le banche e i soci privati, «siamo alla conclusione dell’accordo e nei prossimi giorni dovremmo andare alla definizione completa e alle risposte complete per quanto riguarda la posizione dei soci privati, dell’assetto societario e dei debiti dell’azienda con le banche».«Senza la piena adesione del sindacato al piano industriale non siamo disposti a partecipare al finanziamento» ha puntualizzato il presidente del cdg di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro. «Martedì c’è stato un incontro a Palazzo Chigi al quale ha partecipato anche il nostro ad - ha aggiunto - per quanto riguarda le banche ci si avvia ad un accordo. Da parte nostra, abbiamo condizionato la nostra partecipazione all’accordo al fatto che tutti i problemi che ha posto sul tavolo Ethiad vengano risolti a partire dall’accordo con i sindacati».Sul fronte sindacale, nel corso dell’incontro con il governo il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha detto no ad altre migliaia di esuberi. «Abbiamo detto con nettezza - ha riferito Camusso al termine della riunione - che non si può avere un’altra vicenda Alitalia che si traduce in migliaia di esuberi. Per noi il confronto ha la finalità di non determinare eccedenze di personale».«Stiamo lavorando per ridurre il più possibile il numero degli esuberi»: questo l’impegno indicato dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. «Dobbiamo lavorare - ha detto - per trovare un sistema per dare garanzie a tutti. Stiamo lavorando perché ogni azienda di riferimento possa assorbire un po’ di persone». Quello che è un punto fermo per Bonanni è che «bisogna chiudere, perché sennò saltano 22 mila persone dell’indotto».Per Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, «il problema era come avviare la fase finale della trattativa con tutti i soggetti e abbiamo discusso su come arrivare a questa fase conclusiva in modo serio. Bisogna trovare una soluzione che salvi tutti i lavoratori in qualche modo e che permetta di chiudere un accordo con Etihad che consideriamo importante. L’obiettivo è chiudere l’accordo entro metà luglio». Infine, il responsabile del dipartimento confederale Trasporti, reti e infrastrutture dell’Ugl, Ermenegildo Rossi, si è detto convinto che la questione Alitalia «vada risolta all’interno di un più generale intervento di ristrutturazione e riorganizzazione del comparto del trasporto aereo».dalla "Padania" del 3.7.14