Un po' di noi...

Borghi: la lettera della Bce ennesima prova che siamo un Paese suddito


L'economista: «Il richiamo ce lo meriteremmo. Stanno distruggendo la nostra economia un passo alla volta. E un organo non eletto detta legge a uno Stato sovrano: ma, dico, stiamo scherzando?»di Andrea AccorsiProfessor Borghi, che cosa pensa della lettera che secondo Brunetta la Bce starebbe per inviare al governo italiano?«Ce la meriteremmo - risponde l’economista Claudio Borghi Aquilini -. È un film già visto. Ma che vergogna!».Di che cosa ci dobbiamo vergognare?«Non so quali altre prove occorrono per dimostrare che siamo un Paese suddito. Ci stanno uccidendo con la tattica della rana bollita: pensa che faccia calduccio nella pentola, che ci sia sempre un grado in più, finché è lessa senza accorgersene. Se tutte le aziende che hanno chiuso, specialmente nel Nord, avessero chiuso contemporaneamente, sarebbe successa una catastrofe nucleare, non si sarebbe parlato d’altro per anni. Invece facendole chiudere una alla volta, ogni tanto un suicidio, come ancora domenica a Padova, una storica azienda che chiude, un altro marchio comprato all’estero, il risultato è che si si va avanti così, tranquilli, fino al distruzione totale dell’economia».Fondata o meno che sia, che cosa comporterebbe quella lettera per l’Italia?«Non abbiamo bisogno di quella lettera o di altro per capire che quello che sta succedendo è quello che abbiamo sempre detto e che tutti si ostinano a negare. È diminuito anche l’export, nonostante tutto quello che è stato fatto. Per un po’ puoi metterci una pezza, come con l’austerity a costo della distruzione dell’economia, ma non risolvi nulla. Tutto è così clamorosamente prevedibile e ovvio. E questo significa anche che ci sono responsabilità gravissime, perché non si può parlare di destino cinico e baro.«Intendiamoci: oltre che intollerabile com’era stata la prima, non è questa lettera sarebbe meno brutta solo perché adesso a riceverla non c’è Berlusconi. Un organo non eletto, per nulla democratico, che detta legge a uno Stato sovrano grida vendetta. È solo un patetico gioco delle parti».Quale gioco?«Creare artificialmente un clima d’urgenza per far fare cose che non risolvono nulla ma che ci danneggiano. Siamo tornati ai tempi dei Fenici, quando arrivava un sacerdote del dio Baal che chiedeva il sacrifico dei primogeniti per ottenere la sua benevolenza del dio. Ma stiamo scherzando?».Quindi ha ragione il suo collega Paolo Savona quando parla di una “fase del terrore” messa in atto dai poteri finanziari per impedire ogni cambiamento?«Certo, mi sembra del tutto evidente. E noi della Lega lo abbiamo verificato in campagna elettorale, quando in tv ci toccava passare il microfono a soggetti che ogni volta, dal Pil alle carriole, si inventavano una balla differente. Roosevelt diceva che la base della democrazia è l’informazione: se l’informazione è marcia, lo è anche la democrazia».dalla Padania del 29.7.14