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ALTRO FALLIMENTO di Mare Nostrum Barcone cola a picco, almeno 20 annegati


Il naufragio al largo della Libia. Solo ieri sbarcati incolumi sulle nostre coste 600 clandestini. Emergenza sanità, Zaia dispone controlli in Veneto: «Stato fermo, mi muovo io a tutela dei cittadini»di Andrea AccorsiEnnesimo naufragio di un barcone carico di migranti clandestini nel Mediterraneo. E altro fallimento per l’operazione Mare Nostrum, varata col dichiarato intento di evitare queste tragedie e traghettare in tutta sicurezza gli immigrati nei porti della Penisola.L’ultima strage in ordine di tempo è avvenuta al largo della Libia, cento chilometri a est di Tripoli. Secondo un portavoce della Marina libica, almeno venti persone sono morte ma altre decine sono disperse in acqua. Secondo quanto riferito dai 22 clandestini tratti in salvo, a bordo del barcone diretto verso le coste italiane erano circa in 150, provenienti dall’Africa sub-sahariana. «Una pattuglia ha messo in salvo 22 migranti che erano aggrappati ai resti del loro barca» ha detto il portavoce, colonnello Kassem Ayoub, sono stati recuperati una ventina di corpi.Ieri pomeriggio è giunta nel porto di Pozzallo (Ragusa) la nave “Vega” che martedì ha soccorso 192 clandestini partiti dalla Libia su due imbarcazioni diverse. Fra di loro 25 donne, tre delle quali in stato di gravidanza. Nella notte, la fregata “Espero” ha soccorso a est di Lampedusa un barcone con 187 clandestini a bordo, fra cui 31 donne e 6 minori. A Porto Empedocle (Agrigento) il mercantile liberiano “Perge” ha sbarcato 112 clandestini di origine subsahariana, soccorsi nel Canale di Sicilia. E sempre ieri era attesa nel porto di Brindisi un mercantile battente bandiera delle Bahamas che ha soccorso nelle acque davanti alla Libia circa 118 clandestini di probabile nazionalità somala, in difficoltà su una imbarcazione. Davanti alle coste di Otranto (Lecce) si è resa necessaria una lunga sosta perché due passeggeri hanno avvertito malori e sono stati visitati da personale medico.«Su mio diretto incarico il direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan, ha formalizzato un decreto attraverso il quale attiveremo controlli igienico-sanitari sulle strutture che ospitano i migranti di Mare Nostrum e verificheremo puntualmente con il massimo scrupolo il loro stato di salute»: lo ha annunciato il Governatore del Veneto, Luca Zaia, secondo il quale «la salute pubblica dei veneti è un bene prezioso e rappresenta per me una priorità assoluta di fronte a una situazione nella quale il governo questi problemi non se li pone. Fermo restando il nostro no netto e assoluto all’accoglienza di nuovi extracomunitari, considerando che il Veneto ha già ospitato 500 mila extracomunitari di cui 30 mila senza lavoro - prosegue Zaia - i controlli saranno effettuati nell’interesse prioritario dei veneti ma anche di questi poveri disperati, che possono non sapere di essere malati e devono essere curati in caso di necessità. Penso anche ai cittadini e ai volontari che potrebbero essere esposti all’ipotetico contagio di malattie da tempo pressoché scomparse qui da noi, come tbc o scabbia, o di patologie caratteristiche dei Paesi di provenienza dei profughi che loro potrebbero incolpevolmente importare».dalla "Padania" del 31.7.14