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Anche Napolitano SOLLECITA Renzi a produrre RISULTATI


Lungo faccia a faccia (quasi 4 ore) per fare il punto su riforme, crisi internazionali ma soprattutto l’economiadi Andrea AccorsiNapolitano chiama Renzi a rapporto. Dietro le dichiarazioni di facciata, è lecito ipotizzare che il Quirinale non sia molto soddisfatto dei risultati fin qui ottenuti dal Capo del governo. E che lo abbia quindi richiamato a fare di più, e in fretta.L’incontro dell’altra sera a Castelporziano, tenuta della Presidenza della Repubblica alle porte di Roma, non era una novità: se ne parlava da giorni. Quello che ha colpito è stata, innanzitutto, la durata: quasi quattro ore (è iniziato alle 18.30 ed è terminato ben oltre le 22), seguite da una nota ufficiale del Quirinale. «Un ampio scambio di vedute sul programma di attività di governo e sulla situazione internazionale - vi si legge -. Il presidente del Consiglio ha riferito al Capo dello Stato della sua telefonata con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, dei suoi recenti viaggi all’estero a cominciare dalla missione al Cairo e ha parlato delle decisioni che il governo prepara per l’economia e il lavoro nonché del progetto per la riforma della giustizia che conta di portare al Consiglio dei ministri del prossimo 29 agosto». A questa riforma si aggiunge lo Sblocca Italia, per far ripartire le infrastrutture.Con Napolitano «c’è stato un incontro a 360 gradi su tutte le numerosissime questioni aperte, sullo scacchiere interno e internazionale» ha puntualizzato ieri a Reggio Calabria lo stesso Renzi, che ha così elencato i vari temi affrontati nell’incontro: «C’è la vicenda Ucraina-Russia, la vicenda siriana e irachena con il martirio dei cristiani e delle minoranze etniche. C’è il grande tema della Libia con l’Italia che è l’unico Paese a tenere aperta l’ambasciata e c’è infine la drammatica questione del Medio Oriente. Al Consiglio europeo del 30 agosto - ha proseguito Renzi - ascolteremo le indicazioni di Juncker sulla formazione della Commissione. C’è poi la questione economica dell’Europa che, come si è chiarito con i dati sul Pil della Germania, non riguarda solo l’Italia ma l’intera Eurozona».Renzi si è poi detto «molto contento che il presidente Napolitano abbia potuto constatare come il Senato, anche a costo di qualche fatica, abbia approvato in tempi significativi» il ddl di riforma della Costituzione. Il premier ha aggiornato il presidente sulle trattative in corso sulla legge elettorale e le prossime, possibili modifiche.L’incontro con Giorgio Napolitano ha seguito quello di martedì tra Renzi e il presidente della Bce, Mario Draghi. Più che le riforme e le questioni internazionali, il piatto forte dovrebbe dunque essere stata l’economia. Alla luce delle ultime, disastrose performance nazionali, i due presidenti hanno concordato sul fatto che in autunno si dovrà dare un colpo di acceleratore, per tacitare i sempre più ricorrenti allarmi sui conti italiani. Allarmi rilanciati dai dati sul Pil, che proiettano un calo su base annua dello 0,3 per cento, e dal tardare della tanto annunciata ripresa.L’intesa tra i Capi di Stato e di governo è arrivata su una tabella di marcia densa di risultati e a tappe forzate. Napolitano vuole vedere compiute le riforme che caldeggia da anni, ma vuole anche che siano rispettati i parametri europei sul bilancio. Tutto fa presupporre che ai tagli della spesa, nell’impossibilità di ottenere la benché minima concessione sui paletti imposti dall’Europa, si aggiungeranno manovre fiscali anche pesanti. Inevitabile il punto sulla nota di aggiornamento al Def, che andrà presentata alle Camere entro il 20 settembre, e sulla legge di stabilità 2015.Napolitano conferma il sostegno al programma di Renzi, che a sua volta cerca in Napolitano una sponda preziosa sul fronte europeo. Intesa e fiducia reciproche reggono. Ma anche il Colle comincia a mostrare di attendersi di più che sole chiacchiere.dalla "Padania" del 15.8.14