Un po' di noi...

STOP a nuove MOSCHEE e PIÙ CONTROLLI contro il reclutamento di terroristi


Fedriga illustra le proposte della Lega Nord al governo: «Se veniamo a conoscenza di prediche violente solo attraverso filmati, significa che il nostro sistema di intelligence non funziona»di Andrea Accorsi«Il delicato panorama internazionale impone al nostro Paese di adottare misure particolarmente rigide al fine di bloccare sul nascere l’insorgenza di focolai estremisti». Il capogruppo alla Camera, Massimiliano Fedriga, prende posizione sul dilagare della violenza in Medio Oriente. E indica al governo come contrastare la nascita di cellule dell’Isis sul suolo nazionale: stop ai luoghi di culto islamici, per rispondere al reclutamento di jihadisti in Italia, e più controlli delle forze dell’ordine su queste comunità.«Per evidenti ragioni geografiche - rileva Fedriga - il nostro Paese, ben più di altre realtà continentali, è esposto allo sbarco di clandestini provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente. Mentre l’Europa fa le orecchie da mercante, il governo ha deciso di usare i guanti di velluto. L’operazione Mare Nostrum, costosissima sia sotto il profilo economico che umano, non ha prodotto alcun risultato soddisfacente ed ha anzi portato all’intensificazione dei flussi migratori». Quello che serve, per il capogruppo, sono «misure urgenti per far fronte a una situazione delicatissima. Auspico che il ministro Alfano si svegli dal torpore, marchio di fabbrica del suo mandato, e si attivi tempestivamente a tutela della sicurezza della nostra gente».Presidente Fedriga, perché questa presa di posizione contro le moschee?«Un imam che ha predicato anche nella mia regione, in provincia di Pordenone, oggi è in Iraq e proclama il califfato. Evidentemente non sono stati fatti controlli sufficienti su chi predica nelle nostre moschee. E poi abbiamo visto che lo sgozzatore del giornalista americano è un cittadino britannico. Quindi in Europa ci sono infiltrazioni pericolosissime mirate a reclutare soldati dell’odio e dell’intolleranza».Quanto ritiene fattibili le sue proposte in Italia?«Non è questione di fattibilità o meno: è questione di volontà politica, in un momento di emergenza, per tutelare i cittadini del proprio Paese. E non insistere in quel falso buonismo che ha portato anche a Mare Nostrum, con centomila immigrati entrati nel nostro Paese. Fra loro è molto probabile che vi siano persone legate all’estremismo islamico».Che cosa farà la Lega?«A settembre presenteremo una interrogazione per avere dati precisi sui luoghi di culto islamici in Italia e per capirne la reale pericolosità. Ma sono convinto che il governo cercherà di sminuire qualsiasi pericolo, possibile o presente, per non smentire le politiche di immigrazione che ha portato avanti fino ad ora».Dunque le vostre proposte sulle moschee si accompagnano ad altre richieste, come quella di fermare Mare Nostrum?«Certo: il primo passo è sapere chi entra nel nostro Paese. Senza una rivisitazione delle politiche immigratorie, qualsiasi iniziativa non avrebbe successo. La fine di Mare Nostrum va abbinata a controlli sui centri di culto islamici, che in molti casi si dimostrano centri di reclutamento di probabili terroristi. In quasi tutto il mondo, laddove la religione islamica è presente avviene il reclutamento di terroristi. Non è un dato astratto ma la realtà, dalla Malesia alle Maldive, dall’Africa agli Usa. E all’Europa. Le moschee possono essere facile terreno per il proliferare di intolleranza e violenza».Quali reazioni si aspetta dagli imam “italiani”?«Personalmente ho dei dubbi che da parte loro ci possa essere una collaborazione non dico in buona fede, ma utile per arginare i pericoli. La moratoria è fondamentale per mettere un freno al proliferare di questi centri che allo stato attuale sono incontrollabili. In secondo luogo servono controlli seri. Non si può sempre venire a sapere da filmati che gli imam predicano odio nelle moschee. Vuol dire che i nostri servizi di sicurezza e di intelligence non funzionano».dalla Padania del 26.8.14