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«JIHADISTI di tutto il mondo UNITEVI» Accorrono a migliaia


Seicento solo dalla Gran Bretagna. Uccisi nei combattimenti in Siria e Iraq 15 australiani e un americano. E ci sono pure donne partite per il “jihad sessuale”di Andrea AccorsiJihadisti di tutto il mondo, unitevi. E correte a combattere per lo Stato islamico. Si moltiplicano gli arruolamenti di combattenti islamici da un angolo all’altro del globo. Mentre spuntano perfino donne disposte a partire per una sorta di “guerra santa del sesso”.Quindici australiani, compresi due kamikaze, sono stati uccisi in combattimento in Siria e in Iraq. Lo ha indicato il capo dell’intelligence australiana, David Irvine, che ha avvertito che le minacce dello spionaggio e di un intervento straniero a favore dell’Is (o Isis) stanno aumentando. Canberra ha manifestato allarme per il fatto che una sessantina di australiani hanno aderito oltreoceano a gruppi violenti della jihad, come lo Stato islamico. Un combattente dell’Is, l’australiano Khaled Sharrouf, ha scatenato rabbia e sdegno in tutto il mondo quando ha postato su Twitter la foto del figlio, cresciuto a Sidney, con la testa decapitata di un soldato siriano.«Il richiamo di combattenti stranieri in Siria e in Iraq è consistente e comprende più australiani di tutti gli altri precedenti conflitti fondamentalisti messi insieme» ha detto Irvine. L’agenzia di intelligence nazionale (Asio) ritiene che il numero di cittadini che rappresentano una potenziale minaccia di sicurezza è notevolmente aumentato.La Casa Bianca ha confermato la morte in Siria di un cittadino americano dopo la rivelazione fatta dai media statunitensi. Douglas McArthur McCain, afroamericano di 33 anni, aveva con sé il suo passaporto americano quando è rimasto ucciso. Il giovane era nato nell’Illinois e secondo la stessa emittente si era convertito all’Islam nel 2004. A quanto risulta è il primo jihadista americano, fra i circa cento americani che si ritiene siano andati in Siria per unirsi al jihad, morto combattendo al fianco del nuovo nemico numero uno degli Usa. I media descrivono McCain come uno spirito inquieto, passato da una scuola all’altra, da un lavoro all’altro, da una città all’altra.Otto persone sono state arrestate in Arabia Saudita con l’accusa di reclutare giovani per i gruppi islamisti che combattono all’estero, in particolare in Siria e Iraq. Lo ha riferito un portavoce del ministero dell’Interno di Riad. Gli arresti sono stati eseguiti in un’operazione condotta a Tumair, città a nord della capitale, e scattata in seguito alle denunce dei genitori di alcuni dei giovani spinti al jihad all’estero.Almeno tre musulmane sunnite sarebbero partite dalla Malaysia alla volta del Medio Oriente per raggiungere i militanti dell’Is, presumibilmente per quello che viene chiamato il jihad al-nikah, o jihad sessuale. «Si ritiene - ha detto un funzionario dell’intelligence citato da Malaysian Insider - che queste donne si siano proposte per offrire “conforto sessuale” ai combattenti dell’Is che stanno cercando di instaurare la legge islamica in Medio Oriente». Questo, ha aggiunto la fonte, sarebbe avvenuto dopo che a giugno i militanti dell’Is hanno emesso un decreto con il quale hanno ordinato alle famiglie musulmane di mandare le loro donne non sposate nella regione per il jihad al-nikah.«Qui alcune donne musulmane stanno mostrando solidarietà per la lotta dell’Is» ha detto il funzionario, precisando che anche le intelligence di altri Paesi hanno segnalato che ci sono molte donne fra le musulmane sunnite provenienti dall’Australia e la Gran Bretagna che si sono unite ai militanti in Medio Oriente. Fra i seicento cittadini britannici che combattono al fianco dei jihadisti, ha rivelato, «ci sono donne musulmane che non si battono in prima linea, ma che sono coinvolte» nel jihad sessuale. Tale concetto sarebbe apparso per la prima volta in un editto del 2013 di un religioso wahhabita fondamentalista, in cui si esortavano le donne ad offrire prestazioni sessuali per sostenere il morale di coloro che combattevano contro il regime di Bashar al-Assad in Siria.Secondo il parere di molti analisti, lo Stato islamico sta ormai per soppiantare Al-Qaeda al vertice delle organizzazioni terroristiche del jihad internazionale, grazie alla sua potenza militare, alla radicalità delle sue posizioni e alla capacità di utilizzare i moderni mezzi di comunicazione. Assumendo il controllo del territorio a cavallo della frontiera tra Siria e Iraq e proclamando la creazione di un califfato, l’Is ha riportato successi mai raggiunti dal network terrorista fondato da Osama Bin Laden. La conquista della città di Mosul, tra l’altro, ha consentito ai membri dell’Is di mettere le mani su un tesoro di centinaia di milioni di dollari e su un arsenale degno di un esercito moderno.dalla "Padania" del 28.8.14