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Genova, RIXI (Lega): fatti rientrare i vigili già in strada, per salvare la città bastava UN SMS


«Per fortuna è successo durante la notte, altrimenti... Ho visto commercianti piangere, aspettano ancora i rimborsi del 2011»di Andrea AccorsiConsigliere Rixi, che cosa è successo a Genova?«La stessa cosa del 2011: è mancato lo stato d’allerta 2 che avrebbe fatto intervenire la Protezione civile al completo - risponde Edoardo Rixi, capogruppo della Lega Nord in Consiglio comunale -. E pensare che venerdì, fino alle 12.30-13 era tutta in allerta, con i vigili davanti alle scuole e sui torrenti».Ma se erano già attivati, perché li hanno fatti rientrare?«Perché l’Agenzia regionale non ha dato l’allerta e il Comune doveva pagare gli straordinari. Solo con l’allerta vengono stanziati altri fondi».Chi ha ragione nel rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione?«La Regione si difende dicendo che quanto successo non era prevedibile. Ma tutti i siti meteo di internet prevedevano piogge fortissime. E una situazione delicata come la nostra non permette di correre rischi».Tutto già visto, insomma.«Per forza, non è mai stato realizzato un sistema di comunicazione per le emergenze come quello che esiste in Islanda per le eruzioni vulcaniche, che manda un sms a tutti i cellulari dell’area a rischio. Sono applicazioni che non costano molto e ideali per territori con particolari problemi».Di chi sono le maggiori colpe?«Di chi in questi anni ha dormito. La cosa più assurda è che ho ricevuto l’allerta alle 23.22 dagli addetti della nettezza urbana e in quel momento c’era già mezzo metro d’acqua sulle strade, con le auto che galleggiavano. Solo alle 7.30 del mattino sono rientrati in servizio i vigili urbani. Nella notte chiamavano in Comune perché senza allerta nessuno sapeva che cosa fare. Una situazione veramente incredibile. Per evitare che molte auto fossero portate via, sarebbe bastato dire in serata di parcheggiarle nella parte alta delle strade: Genova di fatto è una città in collina, basta alzarsi di due metri per evitare le alluvioni».Insomma, si sarebbero potuti limitare i danni?«Si sarebbe potuto salvare moltissime cose, i commercianti avrebbero messo le barriere davanti alle saracinesche. Invece nella notte la gente ha cercato da sola di salvare il salvabile. Per fortuna è successo durante la notte, se succedeva di prima mattina con la stazione di Brignole investita in pieno dall’ondata e affollata di pendolari...».Che cosa si aspetta dal governo?«Per il ministro dell’Ambiente Galletti il problema è lo scolmatore del Fereggiano. Non sa quel che dice, perché quello che ha fatto più danni è il Bisagno. E per sabato era fissata l’inaugurazione della nuova sala delle emergenze della Protezione civile. Viene da pensare: che tempismo».Con l’alluvione di tre anni fa la Vincenzi si giocò rielezione e carriera. Sarà così anche per Doria?«No, perché se l’è già giocate, a prescindere da questo disastro. Però è triste vedere come la Giunta nata proprio per impedire che si ripetesse quanto successo nel 2011, in due anni e mezzo non ha fatto nulla, anzi per dirla in genovese non hanno fatto un belino. Sperano solo che non piova. Siamo messi esattamente come nel 2011, anzi peggio, perché c’è ancora più rabbia, il momento economico è ancora più critico e nessuno ha preso un euro per la tragedia del 2011. Chissà dove sono finiti quei soldi... Così le alluvioni diventano quasi un business per qualcuno».Come hanno reagito i cittadini?«Nel centro storico, in “via XX” i commercianti piangevano, la merce era tutta distrutta e non sanno quando riapriranno. Ce ne sono che aspettano ancora una collocazione dopo le distruzioni dei negozi nel sottopasso del 2011».Che cosa propone la Lega?«Chiediamo l’esenzione dal pagamento della Tari e delle altre tasse per chi ha avuto danni. Se lo Stato non paga i danni, le imprese inizino a non pagare lo Stato: zero tasse, zero scontrini».dalla Padania dell'11.10.14