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Burlando SI SVEGLIA «Pronto ad avviare i LAVORI anti-dissesto in barba AI RICORSI»


Il Governatore della Liguria: «Pazzesco tenere bloccati 270 milioni». Il Capo della Protezione civile, Gabrielli: «Danni limitati con le opere già pronte»di Andrea AccorsiPrevisioni poco precise. Allerta in ritardo. Lavori fermi. Il giorno dopo l’alluvione, Genova si ritrova a fare i conti con la solita ondata di polemiche, più vischiosa del fango spinto dai torrenti in piena nelle vie e nei caruggi del centro città. Per il presidente della Regione e il Capo della Protezione civile non c’è cavillo burocratico o giudiziario che tenga: se c’è un’opera necessaria per evitare altri disastri, va fatta, e subito. Anche se pendono ricorsi e contenziosi.«Il sindaco Doria e io - dichiara il Governatore della Liguria, Claudio Burlando - abbiamo parlato con l’Avvocatura regionale e con gli avvocati del Comune della vicenda dei lavori sul Bisagno. Se lunedì o martedì mi dicono di procedere, io procedo. Certo, mi assumo un rischio perché il contenzioso è in atto». Burlando è anche commissario straordinario per i lavori di messa in sicurezza del torrente Bisagno, bloccati da tre anni a causa di ricorsi alla giustizia amministrativa presentati da ditte escluse dall’appalto.«L’Avvocatura dello Stato - ha spiegato Burlando - notifica le motivazioni della sentenza del Tar del Lazio alle parti, che hanno trenta giorni per presentare ricorso al Consiglio di Stato. Se, nonostante il fatto che sia in atto un contenzioso, l’Avvocatura mi dice che posso forzare, io forzo, assumendomi anche una responsabilità. Il fatto è che le leggi italiane consentono che un’opera che salva vite umane stia bloccata per anni. Ne ho parlato con Renzi, con D’Angelis (Erasmo, il coordinatore della Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico creata dal governo, nda), ci sono 270 milioni bloccati. È pazzesco».Gli fa eco il Capo della Protezione civile, Franco Gabrielli: «L’opera si deve fare, e la causa non deve riguardare l’opera ma eventualmente il danno subìto dalla ditta che ha fatto il ricorso. Se oggi avessimo avuto l’opera sicuramente non avremmo risolto il problema, ma avremmo limitato i danni».Anche i meteorologi bussano alle casse pubbliche. «Il nostro ruolo - afferma Antonio Sanò, meteorologo di www.ilmeteo.it - si limita ad analizzare modelli di precisione e indicare quando ci sono perturbazioni. Non è in grado di prevedere interazioni del maltempo con il territorio. Ma, al di là delle polemiche dobbiamo investire di più in tecnologia e ricerca, occorrono risorse e persone». Per Sanò «i modelli matematici classici non indicavano alcuna precipitazione eccezionale su Genova, bensì debole e moderata. Solo utilizzando modelli ad alta risoluzione che descrivono dettagliatamente le singole valli e i particolari del territorio saremmo riusciti ad avere risultati più dettagliati, capaci di prevedere con 48 ore di anticipo il nubifragio. Ma questi sistemi sono molto costosi, prevedono l’uso di supercomputer che attualmente nessuno ha».dalla Padania del 12.10.14