di Andrea AccorsiStop all’insensata operazione Mare Nostrum, ora riverniciata come Frontex Plus. La si guardi (e la si chiami) come si vuole, il risultato non cambia: finora l’impiego di decine di unità navali della Marina Militare è servito solo a far entrare in Italia 150.000 immigrati irregolari, fra i quali migliaia di minori non accompagnati. Al conto bisogna aggiungere gli immancabili ricongiungimenti familiari che seguiranno.Come conferma il Viminale, la gran parte di queste persone è infatti destinata a restare in Italia. E molti di quelli che tentano di raggiungere altri Paesi europei (come Francia, Austria e Germania) ci vengono rimandati indietro dalle autorità di quei Paesi.Per contro, solo pochissimi, qualche migliaio in tutto, dei sedicenti profughi provengono davvero da zone di guerra o sono perseguitati in patria, e hanno quindi ottenuto lo status di rifugiati politici. In tutto il 2013, la commissione nazionale per il diritto d’asilo ha concesso lo status di rifugiato solo a 3.078 persone su oltre 26.000 richiedenti. Altre 5.564 hanno ottenuto lo status subordinato di protezione sussidiaria e 5.750 la protezione umanitaria (non internazionale). Tutti gli altri hanno approfittato dell’opportunità di farsi soccorrere, caricare a bordo e accompagnare in tutta tranquillità nei porti della Penisola. Come ne hanno approfittato gli scafisti che per il “servizio” si fanno pagare dai clandestini migliaia di euro a testa.Varata dopo il naufragio di una imbarcazione libica il 3 ottobre 2013 a poche miglia da Lampedusa costato quasi 400 vittime, l’operazione, del costo di 300.000 euro al giorno, non ha impedito altri naufragi e quindi altre morti. Le vittime solo dall’inizio dell’anno sarebbero 3.072, ma le stime sono per forza approssimative: chissà di quanti naufragi non si ha neppure notizia... Quel che è certo è che, incoraggiate dall’operazione, le partenze dal Nord Africa si sono moltiplicate: dai 43.000 clandestini sbarcati in tutto il 2013, nei primi dieci mesi di quest’anno si è già passati a più di 125.000. Fra di loro si teme l’arrivo di terroristi islamici e di portatori di malattie anche molto gravi come l’Ebola.La prima conseguenza di questa invasione agevolata è il pesante impatto sul sistema di accoglienza e assistenza nazionale. Tanti arrivi pongono il problema di reperire ogni giorno centinaia di nuovi alloggi, per non parlare dei costi relativi a pasti, assistenza sanitaria e altri benefit dei quali si deve caricare un Paese che, è bene ricordarlo, è in piena recessione economica.Insomma, mentre non c’è un solo motivo valido per proseguire questa politica, ve ne sono molti, gravi e fondati, per dire basta.dalla "Padania" del 19.10.14
STOP MARE NOSTRUM
di Andrea AccorsiStop all’insensata operazione Mare Nostrum, ora riverniciata come Frontex Plus. La si guardi (e la si chiami) come si vuole, il risultato non cambia: finora l’impiego di decine di unità navali della Marina Militare è servito solo a far entrare in Italia 150.000 immigrati irregolari, fra i quali migliaia di minori non accompagnati. Al conto bisogna aggiungere gli immancabili ricongiungimenti familiari che seguiranno.Come conferma il Viminale, la gran parte di queste persone è infatti destinata a restare in Italia. E molti di quelli che tentano di raggiungere altri Paesi europei (come Francia, Austria e Germania) ci vengono rimandati indietro dalle autorità di quei Paesi.Per contro, solo pochissimi, qualche migliaio in tutto, dei sedicenti profughi provengono davvero da zone di guerra o sono perseguitati in patria, e hanno quindi ottenuto lo status di rifugiati politici. In tutto il 2013, la commissione nazionale per il diritto d’asilo ha concesso lo status di rifugiato solo a 3.078 persone su oltre 26.000 richiedenti. Altre 5.564 hanno ottenuto lo status subordinato di protezione sussidiaria e 5.750 la protezione umanitaria (non internazionale). Tutti gli altri hanno approfittato dell’opportunità di farsi soccorrere, caricare a bordo e accompagnare in tutta tranquillità nei porti della Penisola. Come ne hanno approfittato gli scafisti che per il “servizio” si fanno pagare dai clandestini migliaia di euro a testa.Varata dopo il naufragio di una imbarcazione libica il 3 ottobre 2013 a poche miglia da Lampedusa costato quasi 400 vittime, l’operazione, del costo di 300.000 euro al giorno, non ha impedito altri naufragi e quindi altre morti. Le vittime solo dall’inizio dell’anno sarebbero 3.072, ma le stime sono per forza approssimative: chissà di quanti naufragi non si ha neppure notizia... Quel che è certo è che, incoraggiate dall’operazione, le partenze dal Nord Africa si sono moltiplicate: dai 43.000 clandestini sbarcati in tutto il 2013, nei primi dieci mesi di quest’anno si è già passati a più di 125.000. Fra di loro si teme l’arrivo di terroristi islamici e di portatori di malattie anche molto gravi come l’Ebola.La prima conseguenza di questa invasione agevolata è il pesante impatto sul sistema di accoglienza e assistenza nazionale. Tanti arrivi pongono il problema di reperire ogni giorno centinaia di nuovi alloggi, per non parlare dei costi relativi a pasti, assistenza sanitaria e altri benefit dei quali si deve caricare un Paese che, è bene ricordarlo, è in piena recessione economica.Insomma, mentre non c’è un solo motivo valido per proseguire questa politica, ve ne sono molti, gravi e fondati, per dire basta.dalla "Padania" del 19.10.14