Un po' di noi...

Nella sua GIOCONDA Leonardo cercava LA MADRE PERDUTA


Un film esplora i retroscena storici che portarono il genio vinciano a lavorare su quella che resta la sua opera più nota e controversadi Daniela FerroIl seducente sorriso della Gioconda torna a far parlare di sé. Questa volta dallo schermo cinematografico. Dimentichiamo però Dan Brown e le improbabili avventure vissute da Robert Langdon con il pretesto di svelare pseudomisteri insiti nelle tele del genio vinciano.The Mona Lisa Myth è un film documentario sui retroscena che portarono Leonardo a lavorare su quella che resta la sua tela più nota e controversa. Un magnete che attira a sé, ogni giorno, centinaia di turisti nella sua sala, al Louvre. A vestire i panni di Leonardo, nella pellicola voluta e diretta da Jean Pierre Isbouts, autore e docente universitario, è Alessandro Demcenko (nella foto, nei panni di Leonardo da Vinci nel film), attore italiano, con venature russe nel nome e nel sangue.«Il progetto di questo film nasce dal ritrovamento di una copia della Monna Lisa nel caveau di una banca in Svizzera - spiega Demcenko -. Una copia che si è poi rivelata autentica, realizzata per mano dello stesso Leonardo». E qui il mistero si infittisce. Se una Gioconda è un rebus, due sono un enigma. Perché due tele? Perché lei, Monna Lisa? Perché questo ritratto così sfuggente?La chiave di lettura scelta dal regista californiano per riproporre la storia è invitante, e muove dal genio, eclettico e vulcanico, di Leonardo che si è costruito a partire da un’infanzia segnata dalla precoce scomparsa della madre. Su costei, la storia non tace nessun particolare al riguardo. Leonardo fu il frutto di un amore clandestino tra il notaio Piero da Vinci e una serva, Caterina. Ciò nonostante, fu accolto di buon grado nella casa del notaio, e amato da lui e da Albiera, la donna presa in sposa dopo la nascita dello stesso Leonardo. Albiera morì giovane. E Leonardo si trovò senza madre. Né biologica, né adottiva.«L’infanzia di Leonardo, segnata in modo così incisivo dall’assenza della figura materna, ha suscitato nel genio, il più grande in Italia, una vera e propria ossessione per la genesi, per la maternità, per le donne in gravidanza o puerpere», racconta Alessandro Demcenko. Senza scomodare la psicoanalisi freudiana, resta un dato oggettivo il fatto che, fra altri soggetti presi in esame nella sua carriera di artista e scienziato, Leonardo si occupò di studi di anatomia anche su donne gravide. Alla ricerca di risposte sul mistero - siamo nel Quattrocento - di una vita che viene al mondo dal corpo di una donna.Monna Lisa, al secolo Lisa Gherardini, aveva partorito da poco, quando Leonardo assunse l’incarico di ritrarla dal marito, Francesco del Giocondo. Pienezza e fulgida vitalità: questo dovette trovare Leonardo nel viso e nel corpo di quella donna. Ed è l’empatia con questa ossessione per la figura materna ciò che ha impegnato Demcenko nell’interpretazione del “suo” Leonardo.Quando vedremo Leonardo all’opera nel suo laboratorio? L’attore preannuncia a breve un’uscita della pellicola anche in Italia. «Mi auguro che il film possa fornire spunti di riflessione - precisa Demcenko -. L’Italia, che ha dato i natali a geni come Leonardo da Vinci appunto, adesso è schiava di una potenza che agisce per il suo mero tornaconto privato e non esita a schierarsi, a suo detrimento, contro Putin. L’Italia pagherà il prezzo di questa scelta, e sarà il naufragio». Chissà se Monna Lisa continuerà a sorridere.dalla Padania del 9.10.14