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Sei antagonisti identificati per l’ASSALTO di Bologna a Salvini


Il candidato Governatore della Regione, Fabbri: «Basta denunce finite in nulla, ora pene esemplari»di A. A.Sono sei gli antagonisti già identificati dalla polizia di Bologna per l’assalto all’auto del Segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, avvenuto sabato scorso a Bologna, a pochi metri dal campo rom di via Erbosa. Al centro del lavoro degli investigatori della Digos, le immagini girate dalle molte telecamere presenti. Altri cinque antagonisti sono ritenuti gli autori della violenta aggressione al giornalista del Resto del Carlino Enrico Barbetti.«E ora pene esemplari»: a chiederle è il candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna Alan Fabbri. «Basta denunce finite nel niente, ora è tempo di fermare le violenze. La situazione, altrimenti, rischia di degenerare». Per questo, spiega Fabbri, «serve un’operazione sicurezza ad ampio raggio, che parta dai luoghi dimenticati da decenni di menefreghismo (quando non di coperture) della sinistra».Salvini è tornato ieri sui fatti di Bologna a Effetto Giorno di Simone Spetia su Radio24, per replicare alle ricostruzioni secondo le quali non avrebbe avvisato la polizia dei suoi spostamenti. «Ma ovviamente sì, ho due figli, non è che ci goda ad avere tre ossessi che come scimmie mi saltano sul tetto della macchina - ha detto il leader leghista -. Vi assicuro che stare dentro ad una macchina che viene assaltata a calci, pugni, sassi, cinghiate non è il massimo della vita. Ovviamente la polizia sapeva dove eravamo. Siamo arrivati in ritardo perché c’era traffico in autostrada. Ma comunque - ha concluso - vi pare che in un Paese civile, per fare il mio dovere, per verificare come vengono spesi soldi pubblici, devo essere scortato da ottanta poliziotti?».Salvini ha quindi “censurato” sulla sua pagina Facebook il deputato dei 5 Stelle Andrea Colletti, che dopo l’aggressione ha scritto su Fb «Mi dispiace per lui che non sia stato picchiato, sennò avrebbe fatto ancora meglio la figura del martire». «Che vergogna. Che tristezza - chiosa Salvini -. Sarebbe questo il “pacifismo” a 5 Stelle?».Sibillino il tweet dell’ex ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge. «Solidarietà a Salvini. Contro ogni violenza e contro ogni azione politica, di cui alcuni sono maestri, volta a fomentare e lucrare sull’odio». Più esplicita l’eurodeputata del Pd Alessandra Moretti, secondo la quale «le aggressioni vanno sempre condannate, come la violenza, da qualunque parte arrivi, però Salvini non faccia la vittima: è andato cercando un palcoscenico ben sapendo che chi come lui usa parole dure come pietre provoca reazioni ancor più dure, come quelle che abbiamo visto».Per l’europarlamentare dem «non è certo accendendo uno scontro violento che si risolvono i problemi del Paese, né provocando le reazioni dei contestatori, che pure non vanno in alcun modo giustificate: non credo che un leader politico debba comportarsi in questo modo, cercando la visibilità sugli scontri. Direi che è stata una giornata da dimenticare per la Lega: Salvini, era meglio se stava a casa». Con i fatti o con le parole, l’obiettivo della sinistra rimane lo stesso: fermare il cambiamento impersonato dal leader della Lega.dalla Padania dell'11.11.14