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Quei “bravi ragazzi” dei CENTRI (A)SOCIALI ora sono NEI GUAI


Identificati e denunciati gli autori dell’assalto a Salvini a Bologna: sono tutti del collettivo “Hobo” e già noti alla polizia per episodi di disordine pubblico e violenzadi Andrea AccorsiHanno tutti un nome gli autori dell’assalto all’auto di Salvini avvenuto sabato a Bologna (nella foto), come pure gli aggressori del giornalista finito all’ospedale con un gomito fratturato. Dieci i giovani identificati e denunciati dalla Digos per l’assalto al Segretario federale della Lega Nord a poca distanza dal campo nomadi di via Erbosa, dove Salvini aveva in programma una visita dopo che una nomade vi aveva schiaffeggiato la consigliera comunale Lucia Borgonzoni.I giovani, di età compresa tra i 19 e i 28 anni, appartengono al collettivo “Hobo”. Per tutti l’ipotesi di reato è violenza privata aggravata in concorso; per tre di loro, due bolognesi e uno nato a Parma, anche danneggiamento e porto di oggetti atti ad offendere: si tratta di quelli che, armati di cinghia e casco, hanno sfondato i vetri dell’auto del Segretario.Gli aggressori provengono da tutta Italia (Genova, La Spezia, Termoli, Bologna, Catanzaro e Salerno) ma risultano residenti a Bologna; molti sono studenti universitari. Sono tutti noti alle forze dell’ordine per episodi di disordine pubblico e violenza. Alcuni hanno partecipato agli scontri in piazza Verdi e ai picchetti dei facchini davanti ai magazzini Ikea.Sono invece tre attivisti del gruppo anarchico “Aula C”, l’aula occupata da anni all’interno della facoltà di Scienze politiche in strada Maggiore a Bologna, le persone identificate e denunciate dalla Digos per l’aggressione al giornalista del Resto del Carlino Enrico Barbetti, avvenuta al termine della “tentata visita” di Salvini al campo nomadi di via Erbosa. Violenza privata in concorso, ingiuria e minacce in concorso i reati contestati ai tre anarchici, residenti a Bologna e di 35, 23 e 24 anni, tutti ben noti alle forze dell’ordine.«Voglio esprimere tutto il mio apprezzamento alla Digos che ha lavorato, come sempre, con serenità, equilibrio e in silenzio, tenendo la barra dritta e portando a casa risultati evidenti» ha detto il questore di Bologna, Vincenzo Stingone, presentando l’esito delle indagini insieme al dirigente della Digos Salvatore Calabrese. «L’inqualificabile gesto ai danni dell’onorevole Salvini - ha aggiunto il questore - non poteva rimanere senza risposta».Quanto all’aggressione contro Barbetti, per Stingone «è stata una vera vigliaccata, a lui rinnovo la nostra solidarietà e il mio affetto». Il giornalista è stato accerchiato e spintonato da una dozzina di attivisti mentre si allontanava da via Erbosa, dov’era in servizio per il suo giornale per seguire l’iniziativa del Carroccio.Sull’occupazione dell’Aula C, i cui attivisti non sono nuovi a fatti di violenza sotto le Due Torri, spetterà ora alla Procura compiere un eventuale passo per ripristinare la legalità. Un nodo su cui i pm bolognesi hanno detto prestare «massima attenzione». Ma sull’ipotesi di un eventuale ordine di sequestro dello spazio, la Questura non si sbilancia.Dopo aver appreso che i suoi assalitori sono stati identificati e denunciati, Matteo Salvini ha scritto sulla sua pagina Facebook: «Sono “bravi ragazzi” di un centro sociale, fra i 19 e i 28 anni. Bene, grazie alla Polizia: secondo voi ora ci sarà un giudice pronto a condannarli?».Il candidato alla presidenza della Regione per Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia, Alan Fabbri, si è complimentato con la Digos di Bologna per la rapida e positiva conclusione delle indagini sull’assalto all’auto di Salvini, sulla quale viaggiavano anche lo stesso Fabbri con i consiglieri comunali Lucia Borgonzoni e Mirca Cocconcelli. «Congratulazioni alle forze dell’ordine per la repentina identificazione degli aggressori di sabato e per la continua azione a tutela della sicurezza pubblica - ha detto Fabbri -. Ora liberiamo Bologna e l’Emilia-Romagna dai delinquenti».Fabbri ha quindi chiesto «condanne certe, che siano di monito per tutti i delinquenti che pensano di poterla fare franca. La spiacevole vicenda di sabato, compresa la vile aggressione al giornalista Enrico Barbetti, a cui va tutta la nostra solidarietà, è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ora serve una svolta politica. Un voto alla Lega - ha concluso Alan Fabbri - è un voto per la tolleranza zero contro il dilagare dell’illegalità, è un voto contro i buonismi, è un voto per la sicurezza».dalla Padania del 14.11.14