Un po' di noi...

Genitori separati, Lombardia unica Regione a sostenerli con fondi e case


«Gli unici fondi che il Paese riserva ai genitori separati sono quelli previsti dalla Giunta Maroni in Regione Lombardia, in attuazione di una legge di cui sono stato primo firmatario e relatore». È quanto sottolinea Antonio Saggese, consigliere regionale del Gruppo “Maroni Presidente” e vicepresidente dell’associazione Papà Separati Lombardia, dopo la delibera di Giunta che ha stanziato altri 4 milioni per il sostegno economico dei genitori separati o divorziati con figli minori e in condizione di necessità. La Giunta ha inoltre introdotto modifiche al regolamento per l’assegnazione di alloggi ERP, equiparando nei punteggi agli sfratti le sentenze di separazione in virtù delle quali uno dei due genitori perde l’utilizzo dell’alloggio.«Da inizio legislatura – ricorda Saggese – sono stati stanziati 10 milioni di euro, di cui oltre 4 milioni con la delibera di oggi, così da arrivare a sostenere più di 4.000 genitori separati. Si tratta di un contributo di 400 euro al mese per sei mesi, per un totale di 2.400 euro: assai più del sostegno degli 80 euro di Renzi… La legge prevede anche l’adeguamento del regolamento per l’accesso alle case popolari affinché non vengano esclusi i genitori separati, soprattutto i papà che restano senza casa e sono costretti a rifugiarsi presso la loro famiglia di origine, amici, dormitori pubblici o, nei casi più disperati, in auto, roulotte o garage».In Parlamento è stato presentato un progetto di legge a firma della Lega Nord che intende istituire un fondo nazionale di 500 milioni di euro al quale le Regioni potrebbero attingere per avviare progetti di sostegno ai genitori separati. «Ma finora – rileva ancora Saggese – niente di fatto. Fra tutte le riforme che questo governo sta pensando di attuare, quelle che davvero servono alla gente restano ferme al palo, mentre vanno avanti quelle che servono a chi vuole continuare a mantenere solo il potere. In assenza di fondi nazionali o di riforme concrete nell’ambito del diritto di famiglia, che prevedano la pariteticità dei tempi di cura dei figli da parte di entrambi i genitori, il mantenimento diretto e la residenza alternata, in Lombardia come al solito se vogliamo essere concreti dobbiamo giocare in difesa con gli strumenti che abbiamo, come sono quelli dello stanziamento di fondi per il sostegno economico e la modifica dei regolamenti per l’assegnazione della case popolari».